LIBRI DI MARGHERITA SPAGNUOLO LOBB

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L’articolo presenta l’esperienza corporea in riferimento all’epistemologia gestaltica: fenomenologico- relazionale ed estetico. Queste "radici" del concetto di esperienza corporea portano lo sguardo terapeutico verso il movimento che paziente e terapeuta co-creano con le loro intenzionalità cliniche complementari. Concetti come integrazione, funzione sé, olismo, aggressività, sostegno al now-for-next sono rivisitati alla luce dell’esperienza corporea, con esempi clinici di forme di sofferenza del corpo-in-relazione, dai disturbi d’ansia alle desensibilizzazioni, ai disturbi psicosomatici. Infine, vengono descritte alcune competenze terapeutiche fondamentali per il lavoro gestaltico sul corpo.

Pietro A. Cavaleri

Psicoterapia della Gestalt e neuroscienze

Dall'isomorfismo alla simulazione incarnata

Esiste un qualche nesso fra salute psichica e la capacità di “integrare”, di creare “forme” compiute? In questo volume un interessante quanto inedito confronto fra psicoterapia della Gestalt e neuroscienze.

cod. 1252.11

Margherita Spagnuolo Lobb

Lo sviluppo polifonico dei domini. Verso una prospettiva evolutiva della psicoterapia della Gestalt

QUADERNI DI GESTALT

Fascicolo: 2 / 2012

Rispondendo alla domanda "quale prospettiva sullo sviluppo è coerente con i principi della psicoterapia della Gestalt e dunque utilizzabile a livello clinico dai gestaltisti?", l’autrice afferma che ciò che serve al clinico non è tanto una teoria dello sviluppo in sé, ma una "mente evolutiva", ossia una mappa per comprendere come il passato si rivela nel presente, che possa aiutarlo a intuire sia l’evoluzione delle modalità di contatto del paziente che il suo movimento interrotto, l’intenzionalità di contatto bloccata che chiede di essere liberata nel presente. Presenta dunque un modello per osservare come le risorse del paziente sono ancora disponibili nella relazione o sono dormienti. La chiave concettuale di questo lavoro è lo sviluppo polifonico di domini, che l’autrice propone come una prospettiva epistemologicamente coerente di guardare, nel qui e ora della seduta, allo sviluppo del paziente, come una funzione del campo fenomenologico, allo scopo di sostenere l’eccitazione per il contatto che ha perduto la sua spontaneità, nel quadro di riferimento della domanda di terapia del paziente. Descrive i domini gestaltici, le loro caratteristiche e i rischi che implicano nel caso di un confine di contatto desensibilizzato.

Massimo Ammaniti, Margherita Spagnuolo Lobb

La mentalità evolutiva in psicoterapia

QUADERNI DI GESTALT

Fascicolo: 2 / 2012

Massimo Ammaniti e Margherita Spagnuolo Lobb dialogano sul tema della prospettiva evolutiva in psicoterapia, su come la storia evolutiva del paziente si declini nel qui ed ora della seduta terapeutica e nell’attualità della vita del paziente. Basandosi sull’evidenza dei risultati di ricerche attuali, gli autori sono concordi nell’affermare che la realtà dello sviluppo possiede una variabilità e una complessità che le tradizionali teorie stadiali non esprimono. Il dialogo assume i toni di un contradditorio appassionato, tra epistemologie, modelli e identità diverse nella riflessione sui domini e sui sistemi motivazionali sovraordinati, sulla strutturazione del senso di Sé, sull’importanza del corpo in psicoterapia e sul confronto tra intersoggettività e contatto.

Margherita Spagnuolo Lobb

Stress e benessere organizzativo. Un modello gestaltico di consulenza aziendale

QUADERNI DI GESTALT

Fascicolo: 1 / 2012

Viene presentato un modello di consulenza aziendale gestaltica, basato sul modello di gruppo già pubblicato dall’autrice (Spagnuolo Lobb, 2011). Vengono distinti criteri sincronici e diacronici di osservazione del benessere del gruppo aziendale. Viene presentata una griglia di osservazione dei gruppi, utilizzabile dagli esperti in consulenza aziendale gestaltica, e un’intervista attraverso la quale è possibile fare un’analisi qualitativa della cultura del/i manager sul gruppo di lavoro. I risultati dell’intervista vengono integrati con i risultati dell’osservazione del clima del gruppo aziendale da parte dei consulenti, allo scopo di dare una restituzione (consulenza) alla committenza. Questo modello di consulenza aziendale è basato su una prospettiva estetica, fenomenologica e relazionale. Questo lo rende sintonico con le logiche aziendali, centrate sul "next", cioè sulla soluzione dei problemi più che sulla loro comprensione analitica, e incoraggiante perché focalizzato sulla capacità di vedere l’armonia che già esiste (e che in alcuni casi vorrebbe essere sostenuta) nelle relazioni del gruppo.

Partendo dalla definizione gestaltica di gruppo di Kurt Lewin, e dal concetto di leadership fluttuante come funzione naturale del gruppo di Paul Goodman, l’autrice descrive un nuovo modello gestaltico di diagnosi e intervento con i gruppi. I principi alla base di questo modello sono l’estetica del contatto e l’evoluzione delle intenzionalità di contatto dei membri. Vengono distinti i criteri sincronici (l’osservazione estetica del qui e ora) e i criteri diacronici (l’evoluzione delle intenzionalità di contatto dei membri) per il lavoro con i gruppi. I criteri diacronici sono: la vitalità e la presenza dei membri del gruppo; la flessibilità della leadership; la capacità di accettare la novità e la diversità dei membri del gruppo. Nei criteri diacronici vengono distinte 5 fasi che marcano lo sviluppo delle intenzionalità di contatto dei membri del gruppo. Per la sua coerenza con i principi epistemologici della psicoterapia della Gestalt, questo modello si presta bene sia all’utilizzo nei corsi di formazione che ad applicazioni, come quella della consulenza aziendale.

Nonostante il lavoro di Perls con i gruppi abbia rappresentato un cambiamento importante nelle metodiche psicoterapiche di allora, i suoi successori hanno sviluppato un pensiero teorico su questa innovazione solo negli anni ’90, quando il New York Institute for Gestalt Therapy, dopo la morte di Laura Perls e di Isadore From, prese con forza una decisione politica in questo senso. Questo articolo racconta un excursus delle teorie e dei metodi clinici sui gruppi pubblicate nella comunità gestaltica dal Perls californiano fino ad ora,e può rappresentare uno strumento didattico e conoscitivo per quanti si interessano al nostro approccio.

Teresa Borino, Giuseppe Craparo. Contributi di Calogero Lo Piccolo, Margherita Spagnuolo Lobb, Giovanni Lo Castro

La terapia di gruppo nella clinica contemporanea

QUADERNI DI GESTALT

Fascicolo: 1 / 2012

Gli Autori invitano tre capiscuola di modelli psicoterapici diversi - Calogero Lo Piccolo per la gruppoanalisi, Giovanni Lo Castro per lo psicodramma freudiano e Margherita Spagnuolo Lobb, per la psicoterapia della Gestalt - a rispondere ad alcune domande cruciali per la terapia di gruppo nella clinica contemporanea. I temi affrontati trasversalmente dai tre approcci riguardano la definizione del setting gruppale, la dimensione del sentire corporeo, l’estetica dell’essere gruppo, le riflessioni sul concetto di autoregolazione e sull’antropologia sociale che animano l’intervento di gruppo, e infine valutazioni sul futuro della psicoterapia di gruppo in considerazione delle evoluzioni sociali e culturali degli ultimi anni. Un confronto tra epistemologie e prospettive di pensiero che forniscono un’opportunità di riflessione e un’occasione per ampliare gli orizzonti di conoscenza sulla clinica dei gruppi.

Margherita Spagnuolo Lobb, Vittorio Gallese

Dall’enteroception al sostegno dell’intenzionalità di contatto. Simulata di una seduta dal vivo

QUADERNI DI GESTALT

Fascicolo: 2 / 2011

L’articolo consiste nella trascrizione di una seduta dal vivo condotta, durante un convegno, da Margherita Spagnuolo Lobb, e nel commento da parte del neuroscienziato Vittorio Gallese, che ha assistito alla seduta. Il risultato è un originalissimo confronto su temi che riguardano l’interfaccia tra psicoterapia e neuroscienze. La partecipazione del terapeuta, il suo sentire in maniera "incarnata", diventa possibilità per il paziente di consapevolezza di sé e strumento terapeutico per coglierne e sostenerne l’intenzionalità di contatto. In una prospettiva estetica e processuale, la seduta è stata incentrata sull’esperienza percettiva e propriocettiva in cui la dimensione corporea e le risonanze sensori-motorie e affettive del quied- ora hanno giocato un ruolo fondamentale. Il neuroscienziato ha inoltre collegato l’enterocezione usata dalla terapeuta (la consapevolezza del battito cardiaco) ai recenti studi sul sistema nervoso autonomo e sistema nervoso centrale, e ha ricordato gli studi sul fenomeno della "mano di gomma", che rilevano come una maggiore capacità di sentirsi dentro correli con un confine del sé corporeo più stabile, meno facilmente violabile da illusioni.

Vittorio Gallese, Margherita Spagnuolo Lobb

Il now-for-next tra neuroscienze e psicoterapia della Gestalt

QUADERNI DI GESTALT

Fascicolo: 2 / 2011

L’articolo riporta la trascrizione di un dialogo incalzante e vivace tra gli autori sul recente libro di M. Spagnuolo Lobb, Il now-for-next in psicoterapia. La psicoterapia della Gestalt raccontata nella società post-moderna. Ne viene fuori un confronto tra le recenti scoperte compiute dalle Neuroscienze da una parte e i temi cardine della psicoterapia della Gestalt dall’altra. Gli autori si ritrovano su argomenti quali l’intenzionalità condivisa e l’attitudine umana a riconoscerla nell’altro, la genesi e lo sviluppo dell’atteggiamento accudente, la relazione terapeutica come spazio co-costruito, la practognosia di Merleau-Ponty, il rapporto tra motilità e psicopatologia, l’autoregolazione del contatto terapeutico e la teoria della Simulazione Incarnata, l’intreccio tra aspetti genetici e strutturali dell’esperienza, la perdita di senso che avviene nell’esordio psicotico, la prospettiva somato-evolutiva dello sviluppo, l’evidenza non verbale dello sviluppo del paziente, la possibilità di condizionare positivamente il comportamento umano e l’importanza per gli scienziati di rimanere aperti alla libertà umana.

Gianni Francesetti, Michela Gecele

La creatività come identità terapeutica.

Atti del II Convegno della Società Italiana Psicoterapia Gestalt

Gli atti del II Convegno della Società Italiana Psicoterapia Gestalt, che ha visto la presenza di molti direttori di scuole italiane di specializzazione in psicoterapia della Gestalt. La presenza delle varie anime della Gestalt italiane, con le loro talvolta spiccate differenze, e il confronto nato da questo incontro costituiscono una risorsa straordinaria per lo sviluppo del modello e della comunità della SIPG.

cod. 1240.2.8

Maria Menditto

Psicoterapia della Gestalt contemporanea.

Esperienze e strumenti a confronto

Il volume riunisce per la prima volta i maggiori esponenti italiani della psicoterapia della Gestalt in un confronto originale e creativo, e propone riflessioni, esperienze e strumenti aggiornati in grado di rispondere all’attuale contesto culturale e clinico.

cod. 1250.134

Margherita Spagnuolo Lobb

L'implicito e l'esplicito in psicoterapia.

Atti del Secondo Congresso della psicoterapia italiana

Che cosa rende terapeutica una psicoterapia? Nel 2005 la Federazione Italiana delle Associazioni di Psicoterapia (FIAP) ha organizzato un congresso in cui più di 20 Associazioni Italiane di psicoterapia si sono riunite a Siracusa per dialogare su questo tema. Sul filo conduttore della crisi della “dicibilità” come cura, questo volume raccoglie i contributi presentati in quel Congresso dai rappresentanti contemporanei della psicoterapia italiana, su temi che vanno dalla formazione alla ricerca, dalla supervisione alla clinica, dalle scoperte delle neuroscienze sulla natura relazionale del cervello alla ridefinizione dei concetti basilari della psicoanalisi.

cod. 1250.95