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Vengono fatte alcune riflessioni sulla Dialectical Behavior Therapy (DBT) ideata da Marsha Linehan per il disturbo borderline, anche alla luce delle somiglianze e delle differenze con altri approcci, ad esempio quello psicoanalitico (la Transference-Focused Psychotherapy [TFP] di Kernberg). In particolare, vengono approfonditi i seguenti aspetti della DBT: la dialettica, la validazione delle emozioni e dello stato soggettivo del paziente, il contratto terapeutico, la mindfulness, l’intensità del trattamento e i costi. [Parole chiave: Marsha Linehan, borderline, psicoterapia, Dialectical Behavior Therapy, DBT]
Viene discusso il nuovo fenomeno della psicoterapia e della psicoanalisi con il computer o on line, cioè tramite E-Mail, chat, e sistemi di videoconferenza. In particolare, la psicoterapia in rete viene vista come una modalità molto interessante per riflettere non tanto e non solo sui tanti vantaggi di questa potenzialità di Internet, quanto sulle implicazioni che il nostro modo di ragionare attorno ad essa ha rispetto alla psicoterapia senza computer, cioè rispetto al nostro modo di ragionare attorno alla psicoterapia «normale». Questa tematica viene inquadrata all’interno del fondamentale contributo di Kurt Eissler del 1953 sul «parametro di tecnica», che viene discusso anche alla luce della revisione della analisi del transfert, e della definizione stessa di psicoanalisi, operata dall’ultimo Merton Gill (ad esempio nel 1984). La psicoterapia on line non viene vista come peggiore né migliore di quella che si può chiamare off line, ma semplicemente diversa, così come diverse possono essere due terapie tra di loro (entrambe con o senza computer).
Atti del I Congresso Nazionale della Sezione Italiana SEPI-Society for the Exploration of Psychotherapy Integration
cod. 2000.1023
La ricerca italiana
cod. 1250.25