BOOKS BY ALFREDO MARINI

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Alfredo Marini

Alle origini della filosofia contemporanea

Wilhelm Dilthey. Antinomie dell'esperienza, fondazione temporale del mondo umano, epistemologia della connessione

Una rilettura dell’opera di Wilhelm Dilthey (1833-1911), che aprì la strada alla rinascita degli studi hegeliani, e che si pone come anello di congiunzione tra le grandi correnti teoriche del pensiero filosofico contemporaneo o tra i grossi settori scientifici, artistici e storico-culturali del ’900.

cod. 495.200

Salvatore Giammusso

La forma aperta.

L'ermeneutica della vita nell'opera di O.F. Bollnow

Un’introduzione all’opera di Bollnow, autore della tradizione ermeneutica, ampiamente noto in ambito europeo e in Estremo Oriente. Bollnow ha sostenuto il progetto diltheyano di una filosofia del mondo storico, confrontandolo con le correnti filosofiche dominanti nel dibattito filosofico tedesco. Nella ricostruzione del suo pensiero si mostra come il progetto di un’antropologia filosofica, la riflessione pedagogica, e l’ultima fase del suo pensiero siano unitariamente comprensibili partendo dall’idea di un’ermeneutica della vita come forma aperta.

cod. 495.204

Allievo e collaboratore di Husserl dalla fine degli anni Venti, Eugen Fink (1905-1975) è stato il terzo grande rappresentante della “fenomenologia friburghese”. Il volume ricostruisce l’itinerario della ricerca di Fink dalla iniziale fase più strettamente fenomenologica a quella “cosmologica” del dopoguerra, dall’angolo visuale dell’intreccio con le interpretazioni della Critica kantiana che maturavano sul terreno della fenomenologia.

cod. 495.210

Eugen Fink

Sesta meditazione cartesiana

L'idea di una dottrina trascendentale del metodo (Parte I)

La traduzione italiana della VIª Meditazione, dedicata all’“Idea di una dottrina trascendentale del metodo”, aggiunta da Eugen Fink al progetto di riscrittura completa delle cinque Meditazioni Cartesiane, una delle grandi conferenze di Husserl tenuta alla Sorbona di Parigi (1929). Il testo, rimasto nel cassetto di Fink fino al 1988, presenta inoltre le note di Husserl, che per ampi tratti ne accompagnarono la stesura.

cod. 495.205

Erasmo Silvio Storace

Essere e preoccupazione

Studio sui concetti di Sorgen, Sein e Wollen in Essere e tempo di Martin Heidegger

Le forzature e i paradossi insiti in Essere e tempo, una rilettura dell’opera heideggeriana alla luce dei corsi precedenti il 1927 – data della sua pubblicazione nell’Annuario fenomenologico di Husserl. Il volume prova a dischiudere la possibilità di una interpretazione inedita del concetto di “essere” in analogia con quello di “volontà”, entrambi intesi, secondo una medesima struttura formale, come “azioni”.

cod. 495.202

Riccardo Lazzari, Alfredo Marini, a cura di

Traduttori e traduzioni di Sein und Zeit

MAGAZZINO DI FILOSOFIA

Fascicolo: 2 / 2000

Marini illustra lo spirito del seminario: ascoltare le diverse relazioni, organizzate in base a una triplice impostazione di problema: 1° Heidegger e il problema della traduzione; 2° Il problema della traduzione di Essere e Tempo, particolarmente in italiano; 3° Alcune considerazioni sui rapporti culturali tra le due lingue in questione, le differenze dirette e controllabili e quelle indirette e sempre meno controllabili degli orizzonti semantici, metaforici.

Alfredo Marini

La nuova traduzione di Essere e tempo

MAGAZZINO DI FILOSOFIA

Fascicolo: 2 / 2000

Le considerazioni più generali e ben note circa la necessità di una nuova traduzione italiana di Essere e Tempo, seguita da una bibliografia delle traduzioni (e delle ri-traduzioni) esistenti di questa opera nelle diverse lingue di cultura.

Alfredo Marini, Lina Rizzoli

Intervista a Klaus Held sulla traduzione di Husserl e di Heidegger

MAGAZZINO DI FILOSOFIA

Fascicolo: 2 / 2000

Le opinioni dell’illustre prof. Klaus Held, fenomenologo di osservanza essenzialmente husserliana operante da decenni all’Università di Wuppertal, attorno ai problemi della traduzione di Husserl e di Heidegger nelle diverse lingue europee. Confronto in proposito tra l’italiano, le altre lingue neolatine e quelle slave.

Alfredo Marini

Il giovane Martin Heidegger fino ai seminari friburghesi (1919)

MAGAZZINO DI FILOSOFIA

Fascicolo: 1 / 2000

Questa sequela di vita e pensiero nel giovane Heidegger è troncata al 1919 (perché lì, col semestre d’emergenza alla fine della guerra, comincia la sua collaborazione con Husserl e, insieme lo sforzo di riorganizzare i propri pensieri in rapporto alla fenomenologia). Il saggio ha due scopi: fissare con precisione date e dati fattuali e testuali di vita esterna e di filosofia; annotare i segni privati e pubblici dei problemi teorici, passivi e attivi, di formazione e di riflessione che lo occupano in quella fase. Se, da un lato, consideriamo sensato tener sempre fermo il punto cardinale costituito da Essere e Tempo (perché in quella grande opera della maturità Heidegger riassume liberamente e consapevolmente gran parte della propria formazione giovanile, così come nella fase successiva fa e rifà costantemente i conti con essa), dall’altro consideriamo insensato confondere il suo radicale sperimentalismo con un generico vagabondare metafisico tra i testi della storia della filosofia occidentale e le parole-linguaggio della lingua tedesca e della multilingua europea. Saperne di più è ambizione legittima solo in chi abbia provato a leggere il saggio di dottorato sui tentativi di fondazione “psicologistica” del giudizio (cioè della logica) nella filosofia contemporanea e il saggio di libera docenza sulla fenomenologia delle categorie del linguaggio e del significato nella tradizione scotista. Anche leggere traduzioni ha dei presupposti: che vi sia tra esse una ragionevole uniformità terminologica fondata su una competenza sufficiente. Un problema che in tutte le lingue (compresa la nostra, che col tedesco ha un rapporto speciale) e per un autore che parla solo dell’essere e lo considera di casa nel linguaggio, è per lo meno… urgente!