BOOKS BY ANNA CARRERI

Anna Carreri, Giorgio Gosetti

Interpretare il lavoro: chiavi e traiettorie

Il volume intende interpretare il cambiamento in atto nel mondo del lavoro da molteplici prospettive disciplinari: il mutamento, infatti, investe una varietà di aspetti che interessano la vita delle persone al lavoro e solamente un dialogo stretto fra sociologia e discipline affini per interessi analitici può aiutare a cogliere i nessi e le traiettorie.

cod. 1496.1

Giorgio Gosetti

Lavoratori, sindacato e digitalizzazione

Profili organizzativi e relazionali in cambiamento

Lavoratori, sindacato e digitalizzazione sono i tre elementi che il volume pone in relazione a partire dalle risultanze di un percorso di ricerca che ha esplorato la fase di cambiamento in atto nel lavoro, evidenziando condizioni molto diversificate, relativamente alle quali è necessario produrre chiavi interpretative che superino la contrapposizione fra letture pessimistiche e ottimistiche riferibili, in particolare, agli effetti dell’introduzione della tecnologia digitale.

cod. 1529.2.153

Anna Carreri, Giorgio Gosetti, Barbara Poggio, Patrizia Zanoni

Lavoro e digitalizzazione: introduzione alla sezione monografica

SOCIOLOGIA DEL LAVORO

Fascicolo: 158 / 2020

Questa introduzione al numero monografico riflette su come la digitalizzazione sta cambiando la qualità del lavoro e della vita lavorativa. Anzitutto, cercando di andare oltre a letture polarizzate e deterministiche, ricostruiamo il dibattito scientifico prestando particolare attenzione ai processi di soggettivizzazione che si intrecciano con le nuove tecnologie, e le forme di controllo e di autonomia che esse introducono. Sulla base della nostra lettura dei contributi raccolti, l’articolo offre poi una riflessione sui concetti e gli strumenti metodologici utilizzati e individua piste di ricerca futura per l’analisi del modo in cui le tecnologie digitali trasformano il lavoro e la qualità della vita lavorativa.

L’articolo adotta l’approccio multidimensionale dell'«agency-capability gap» (Hobson, 2013) per analizzare le carriere lavorative dal punto di vista delle donne. L’analisi si focalizza sui processi di mancata conversione delle risorse possedute (relazionali, istituzionali, culturali) in effettivi risultati di carriera (functionings). Oggetto di analisi sono infatti 24 storie di donne italiane altamente istruite e lavoratrici «non standard», che hanno investito e creduto nella costruzione di una propria carriera, prima formativa e poi lavorativa, ma che dopo la maternità iniziano a ipotizzare dei "retromarcia" rispetto agli obiettivi iniziali. L’articolo fa luce sui vincoli all’azione che si presentono lungo il corso di vita anche prima di avvicinarsi ai "piani alti" delle scale occupazionali e che attraversano non solo il contesto organizzativo, ma anche quello familiare e, più in generale, quello culturale-normativo.

In the sociological literature, several studies have shown that the economic and organizational changes, including the growth of the service sector and the diffusion of new technologies, have altered the productive and reproductive processes as well as their spatial and temporal dimensions typical of Fordism. In order to shed light on how knowledge workers position themselves with respect to the management of the new spatial and temporal dimensions that (re)productive practices today imply, the article adopts specific analytical tools coming from the interdisciplinary area of boundary-studies, within a perspective focused on the subjective experiences and qualitative dimensions of time. With this approach, a discourse analysis was conducted on 45 qualitative interviews addressed to knowledge workers with caring responsibilities. The results show that the permeability and flexibility of new (re)productive practices, often presented as new opportunities for knowledge workers, especially if they are female, are experienced differently by men and women: they represent for the first ones a new control source, while for the latter ones they constitute a fictitious if not constricting process.

The article discusses how the side bet is discursively constructed the side bet (Becker, 1960) of precarious knowledge workers, which consists of a series of mechanisms generating both use values and workers subjectivities. In the free work regime (Beverungen et al., 2013) in fact the lines of demarcation, not only the physical and temporal ones but also those related to the sense making, between productive and reproductive spheres, vanish. Towards this direction, the article, through the analysis of the discursive practices adopted by respondents, investigates the reciprocal links, in Simmel’s terms, which inevitably are working at the couple level between the productive and reproductive practices. These practices constrain and in turn are bound by social structures, primarily that of gender. The analysis sheds light on the contradictions underlying these forms of reciprocity and, from a critical point of view, observes the implications along the analytical dimensions of dis-alienation (Fisher, 2012) and self-alienation (Costas and Fleming, 2009).

Costantino Cipolla, Tina Leonzi

La storia del MOICA come storia delle casalinghe italiane.

Un'analisi storico-sociale del lavoro familiare

Il Movimento Italiano Casalinghe (MOICA) è nato a Brescia l’11 novembre 1982 per iniziativa di Tina Leonzi e di un ristretto gruppo di amiche. Il loro desiderio era costituire un’associazione, di ispirazione cristiana, che desse voce alla categoria delle casalinghe. Questo libro ne racconta la storia, sullo sfondo della più ampia storia della casalinga italiana e della sua condizione economica e sociale presente, contribuendo a colmare una lacuna che le scienze sociali, in Italia, hanno lasciato sussistere troppo a lungo e aprendo una finestra sul futuro della condizione della casalinga.

cod. 11047.1

Elisa Bellè, Anna Carreri, Francesco Miele

Lavoro temporaneo e in/sicurezza lavorativa: un approccio discorsivo

STUDI ORGANIZZATIVI

Fascicolo: 1 / 2015

Background teorico Il presente lavoro si inserisce nell’insieme ancora esiguo di contributi che negli ultimi tempi si è occupato di indagare in Italia le problematicità del lavoro a termine rispetto alla sicurezza e alla salute sul luogo di lavoro, rilevando come - nonostante gli sforzi normativi compiuti nel corso degli anni - la forza lavoro a termine rimanga ancora fortemente a rischio. In questo caso, si guarderà alla problematica considerata attraverso le lenti della sociologia dell’organizzazione e, nella fattispecie, degli organization discourse studies.
Obiettivi
Gli obiettivi del nostro lavoro sono principalmente due. Da una parte si ricostruiscono diversi modi di dare significato al lavoro temporaneo e alle condizioni di in/sicurezza che caratterizzano il tessuto interorganizzativo della sicurezza osservato; dall’altra, si mostra come le diverse rappresentazioni possano influire su quest’ultimo, contribuendo alla sua stabilità o, al contrario, innescando processi di mutamento.
Metodo
Il lavoro prende le mosse da una ricerca più ampia, indirizzata a comprendere i legami tra temporaneità contrattuale e in/sicurezza sul lavoro in provincia di Trento. In questa sede ci si focalizza sui dati raccolti nel corso delle:
- interviste semi-strutturate ad attori coinvolti nella pianificazione e nell’attuazione di politiche nel campo della sicurezza (periodo 2007-2011);
- interviste semi-strutturate a lavoratori/trici temporanei/ee, appartenenti ai settori della cura-assistenza e dell’alberghiero-ristorazione, che si sono infortunati/ e (periodo 2007-2011).
Risultati
All’interno del tessuto della sicurezza esaminatosi sono individuati tre tipi di discorsi:
a) il discorso normativo-della colpa individuale, per cui l’in/sicurezza è strettamente relazionata con il rispetto delle norme e con l’adempienza, o l’inadempienza, individuale;
b) il discorso del sistema-organizzazione, per cui l’in/sicurezza dei singoli è l’effetto emergente dei processi organizzativi, intesi nel loro complesso;
c) il discorso della qualità della vita, per cui l’in/sicurezza è legata a doppio filo alle condizioni esistenziali complessive dei singoli (mansioni svolte, posizione all’interno della propria comunità professionale, integrazione sociale, possibilità di accedere ad ammortizzatori sociali adeguati e così via).
In ciascuno dei discorsi considerati ci si è soffermati sia sulle rappresentazioni generali della sicurezza di chi lavora con contratti temporanei, sia sui modi in cui questi/e lavoratori/trici si percepiscono e vengono percepiti/e, sia sugli effetti che il discorso stesso ha sulle loro carriere e condizioni di salute. Infine, si sono considerati gli effetti di questi discorsi sul tessuto interorganizzativo oggetto di analisi: se il discorso normativo-della colpa individuale produce un effetto di difesa dell’esistente, gli altri due mettono in discussione le routine e gli obiettivi organizzativi. Nel tessuto preso in esame, inoltre, va rilevato come il discorso normativo-della colpa occupi una posizione egemonica, da una parte infatti riproduce notevoli asimmetrie di potere, dall’altra viene riconosciuto e legittimato anche da coloro che subiscono queste ultime.

Costantino Cipolla, Maurizio Mazzetti

Sicurezza e salute sul lavoro.

Quale cultura e quali prassi?

Nonostante esista un quadro normativo comunitario disciplinante i rischi sul lavoro, permangono ancora molte differenze tra le discipline nazionali, soprattutto per quanto riguarda i rischi psico-sociali. In Italia, se la legislazione preventiva fornisce un riferimento sufficiente e un quadro normativo per organizzare una strategia specifica di prevenzione, l’obbligo legale di proteggere il lavoratore passa attraverso l’articolazione di un convenzionale criterio di aggiornamento concreto in materia di rischi sul posto di lavoro.

cod. 1341.2.77

Elisa Bellè, Anna Carreri, Francesco Miele, Annalisa Murgia

Chi è in/sicuro sul lavoro? Il difficile intreccio tra lavori temporanei e cultura della sicurezza

SOCIOLOGIA DEL LAVORO

Fascicolo: 130 / 2013

L’articolo mira a comprendere in qual modo il lavoro temporaneo porti a riconfigurare i processi di costruzione dell’in/sicurezza nei luoghi di lavoro. A questo scopo il contributo si sofferma su alcune delle interviste svolte nell’ambito di una ricerca inerente le relazioni tra condizioni di sicurezza e lavoro temporaneo nei settori della cura e della ristorazione. Viene in primo luogo messo in evidenza il fatto che ad impedire l’apprendimento di modi di lavorare sicuri sia l’intrecciarsi della temporaneità contrattuale con altri elementi di vulnerabilità, quali ad esempio lo scarso livello di esperienza o la condizione di migrante. In secondo luogo, l’articolo mostra come quest’insieme di elementi porti i soggetti che lavorano con contratti a termine a dover apprendere come muoversi all’interno di ambienti in/ sicuri, facendosi dunque carico dei costi della sicurezza, o addirittura a dover trascurare del tutto la propria salute lavorativa, delineando, quindi, delle vere e proprie "carriere vulnerabili".

Antonio Maturo, Kristin K. Barker

Medicine of emotions and cognitions

Human enhancement, or the use of biomedical technology to improve human performance in a variety of spheres, is taking medicine into new terrain. Rather than treating the sick, human enhancement involves creating what has been called the “bionic society”. In such a society human nature is transformed by biomedical technology, with significant consequences. This volume examines and provides a sociological analysis of this increasingly important development.

cod. 1341.52

Antonio Maturo, Kristin K. Barker

La medicina delle emozioni e delle cognizioni

Oggi i farmaci sono utilizzati in modo crescente per modificare aspetti del nostro carattere (emozioni) e delle nostre possibilità di performance (cognizioni). La sociologia è chiamata a riflettere su come le innovazioni biotecnologiche, che permettono la rimodulazione di cognizioni ed emozioni, trasformano le identità nella società comunicazionale di oggi. Una società sempre più “bionica”.

cod. 1341.51