Background teorico Il presente lavoro si inserisce nell’insieme ancora esiguo di contributi che negli ultimi tempi si è occupato di indagare in Italia le problematicità del lavoro a termine rispetto alla sicurezza e alla salute sul luogo di lavoro, rilevando come - nonostante gli sforzi normativi compiuti nel corso degli anni - la forza lavoro a termine rimanga ancora fortemente a rischio. In questo caso, si guarderà alla problematica considerata attraverso le lenti della sociologia dell’organizzazione e, nella fattispecie, degli organization discourse studies.
Obiettivi
Gli obiettivi del nostro lavoro sono principalmente due. Da una parte si ricostruiscono diversi modi di dare significato al lavoro temporaneo e alle condizioni di in/sicurezza che caratterizzano il tessuto interorganizzativo della sicurezza osservato; dall’altra, si mostra come le diverse rappresentazioni possano influire su quest’ultimo, contribuendo alla sua stabilità o, al contrario, innescando processi di mutamento.
Metodo
Il lavoro prende le mosse da una ricerca più ampia, indirizzata a comprendere i legami tra temporaneità contrattuale e in/sicurezza sul lavoro in provincia di Trento. In questa sede ci si focalizza sui dati raccolti nel corso delle:
- interviste semi-strutturate ad attori coinvolti nella pianificazione e nell’attuazione di politiche nel campo della sicurezza (periodo 2007-2011);
- interviste semi-strutturate a lavoratori/trici temporanei/ee, appartenenti ai settori della cura-assistenza e dell’alberghiero-ristorazione, che si sono infortunati/ e (periodo 2007-2011).
Risultati
All’interno del tessuto della sicurezza esaminatosi sono individuati tre tipi di discorsi:
a) il discorso normativo-della colpa individuale, per cui l’in/sicurezza è strettamente relazionata con il rispetto delle norme e con l’adempienza, o l’inadempienza, individuale;
b) il discorso del sistema-organizzazione, per cui l’in/sicurezza dei singoli è l’effetto emergente dei processi organizzativi, intesi nel loro complesso;
c) il discorso della qualità della vita, per cui l’in/sicurezza è legata a doppio filo alle condizioni esistenziali complessive dei singoli (mansioni svolte, posizione all’interno della propria comunità professionale, integrazione sociale, possibilità di accedere ad ammortizzatori sociali adeguati e così via).
In ciascuno dei discorsi considerati ci si è soffermati sia sulle rappresentazioni generali della sicurezza di chi lavora con contratti temporanei, sia sui modi in cui questi/e lavoratori/trici si percepiscono e vengono percepiti/e, sia sugli effetti che il discorso stesso ha sulle loro carriere e condizioni di salute. Infine, si sono considerati gli effetti di questi discorsi sul tessuto interorganizzativo oggetto di analisi: se il discorso normativo-della colpa individuale produce un effetto di difesa dell’esistente, gli altri due mettono in discussione le routine e gli obiettivi organizzativi. Nel tessuto preso in esame, inoltre, va rilevato come il discorso normativo-della colpa occupi una posizione egemonica, da una parte infatti riproduce notevoli asimmetrie di potere, dall’altra viene riconosciuto e legittimato anche da coloro che subiscono queste ultime.