La crescente attenzione verso le migrazioni femminili e verso le famiglia a distanza rischia di far dimenticare che vi sono altri modi di vivere transnazionale e che anche le donne potrebbero svolgere un ruolo importante nello sviluppo di vari tipi di legami con il proprio paese di origine. L’obiettivo di questo lavoro è quello di esplorare i modi di vivere transnazionale di 28 imprenditrici immigrate. La presenza di famiglie transnazionali è molto limitata ed il ruolo, pur fondamentale, che la famiglia svolge nella vita di queste donne si concentra nel paese ospitante. L’attività transnazionale, invece, è prevalentemente di tipo economico e legata all’impresa. L’impresa beneficia anche della diversa appartenenza culturale della titolare. Alcune imprese, infatti, nascono dal desiderio di trarre vantaggio del proprio diverso bagaglio culturale, trasformando le proprie passioni e capacità in un’attività economica che può essere rivolta sia ai connazionali, permettendo loro di ritrovare un’atmosfera familiare e tradizionale, sia agli italiani che desiderano sperimentare gusti e tradizioni diverse dalle proprie. Inoltre, l’attenzione verso il paese di origine è visibile anche nell’impegno sociale che peraltro si muove parallelamente sui due fronti: quello della società ospitante e quello della società di origine. Se da un lato, dunque, vi è il desiderio di aiutare altre immigrate ad affrontare i problemi quotidiani che emergono nel contesto italiano, dall’altro lato si sviluppa in seguito il desiderio di fare qualcosa per chi è rimasto al paese di origine. In questo caso, la visibilità, i contatti e le competenze acquisite nel corso dell’attività imprenditoriale rivestono un’importanza particolare e facilitano la buona riuscita dei progetti transnazionali.