LIBRI DI ELEONORA RIVA

Rosa Giuliana Benetti, Giorgio Cavicchioli

Il legame che trasforma

Pensieri e strumenti per una psicoterapia psicoanalitica orientata all'intersoggetività

Il volume si rivolge ai professionisti della salute mentale – psicologi, psicoterapeuti, psicoanalisti, medici, psichiatri, neuropsichiatri – che vogliano conoscere o approfondire i temi del lavoro psicoanalitico centrato sulla relazione intersoggettiva. Al contempo il testo risulta utile per allievi e specializzandi che si stanno formando alla psicoterapia, così come per altri professionisti della relazione di aiuto interessati a una visione psicoanalitica contemporanea dei legami interpersonali e degli strumenti di cura.

cod. 1422.1.20

Marisa Muzio, Giuseppe Riva

Flow, benessere e prestazione eccellente

Dai modelli teorici alle applicazioni nello sport e in azienda

Gli studi sul flow nascono con l’obiettivo di analizzare i fattori capaci di trasformare un’esperienza momentanea in uno stato psicologico ottimale, la cui comprensione consente di delineare un modello di ottimizzazione della performance che identifica nel benessere il presupposto per risultati eccellenti.

cod. 1222.140

Carlo Cristini, Eleonora Riva, Alessandra Minelli, Davide Cavagna, Elisa Spader, Anna Maria Della Vedova

La clinica del trauma: una sintesi su trattamenti e tecniche

RICERCHE DI PSICOLOGIA

Fascicolo: 3 / 2021

Gli autori propongono una rassegna riguardo agli interventi ed alle tecniche che possono essere utilizzati dai clinici quando si trovano ad affrontare esperienze traumatiche dei loro pazienti. Partendo dall’assunto che si prende in cura la "persona" e non il "disturbo" gli autori sostengono che non esiste una terapia elettiva del trauma. Ci si può avvalere di diversi indirizzi: la terapia cognitivacomportamentale, ed in particolare quella focalizzata sul trauma, la desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari, meglio nota con l’acronimo EMDR, i trattamenti multipli integrati, il trattamento analitico, la psicoterapia sensomotoria, l’arteterapia, la pratica yoga, la mindfulness ed altri. L’intervento migliore nasce da un orientamento creativo, interessato e rispettoso della persona che si ha di fronte, unitamente alla capacità del terapeuta di entrare in relazione, costruendo un contesto sicuro nel quale il paziente può esprimere il proprio vissuto traumatico. Gli autori inseriscono, inoltre, contributi delle neuroscienze e della neuropsicologia che hanno fornito un fondamentale ampliamento della conoscenza sul trauma.

Marta Castiglioni, Eleonora Riva

Dispositivi transculturali per la cura degli adolescenti.

Un modello di intervento

Un approccio transculturale adatto alla cura degli adolescenti stranieri di seconda generazione o immigrati nei primi anni dell’infanzia, che si ispira al modello clinico della scuola di Psicoterapia Transculturale della Fondazione Cecchini-Pace di Milano. Il testo propone la costruzione di dispositivi terapeutici flessibili, adatti alle caratteristiche specifiche di ciascun paziente, tenendo in considerazione le sue caratteristiche culturali, i processi di cambiamento legati alla migrazione e alla variabilità individuale.

cod. 1222.131

Federica de Cordova, Eleonora Riva

Adolescenti digital natives: l'esperienza soggettiva tra pratiche e appartenenze

IKON

Fascicolo: 58-59 / 2009

Il lavoro qui presentato analizza le pratiche di comunicazione tra pari mediate dalle nuove tecnologie. In particolare, è stato approfondito l’utilizzo di tali modalità comunicative in un gruppo di adolescenti di origine straniera residenti a Milano.
Gli obiettivi della ricerca consistevano in:
1. individuare pratiche di comunicazione e socializzazione tecnologicamente mediate, specifiche dei giovani adolescenti di origine straniera;
2. evidenziare il ruolo di tali pratiche comunicative innovative nell’orientare le relazioni tra il gruppo migrante e quello degli autoctoni, in termini di processi di acculturazione;
3. definire se e in che modo tali comportamenti consentono spazi di azione creativa e mediazione culturale tra le molteplici culture di appartenenza;
4. identificare possibili strategie di costruzione identitaria in termini transnazionali. L’indagine di tipo qualitativo prevedeva l’analisi di casi singoli in profondità. Il campione è stato individuato all’interno di due istituti tecnici della città di Milano ed è costituito da un gruppo di 20 tra ragazzi e ragazze di origine straniera di età compresa tra i 15 e i 19 anni, che avessero iniziato un percorso di scolarizzazione in Italia non oltre la classe prima media. Esso è stato selezionato secondo un criterio di conoscenza avanzata delle tecnologie informatiche. I dati sono stati raccolti attraverso interviste individuali, focus group e un periodo di virtual shadowing. In questa occasione è stato possibile raccogliere materiali multimediali prodotti dai ragazzi stessi. I risultati dell’analisi dei dati, analizzati secondo una metodologia qualitativa, vengono presentati e discussi dal punto di vista della teoria del flow e dei processi di acculturazione e transnazionalismo. I risultati delineano l’emergere di pratiche comunicative specifiche di questa popolazione, in cui i processi di socializzazione messi in atto sembrano rinnovare la tradizionale dicotomia culturale italiano/straniero per aprire nuovi spazi simbolici di rappresentazione e costruzione di sé.

Il lavoro qui presentato analizza le pratiche di comunicazione tra pari mediate dalle nuove tecnologie. In particolare, è stato approfondito l’utilizzo di tali modalità comunicative in un gruppo di adolescenti di origine straniera residenti a Milano.
Gli obiettivi della ricerca consistevano in:
1. individuare pratiche di comunicazione e socializzazione tecnologicamente mediate, specifiche dei giovani adolescenti di origine straniera;
2. evidenziare il ruolo di tali pratiche comunicative innovative nell’orientare le relazioni tra il gruppo migrante e quello degli autoctoni, in termini di processi di acculturazione;
3. definire se e in che modo tali comportamenti consentono spazi di azione creativa e mediazione culturale tra le molteplici culture di appartenenza;
4. identificare possibili strategie di costruzione identitaria in termini transnazionali. L’indagine di tipo qualitativo prevedeva l’analisi di casi singoli in profondità. Il campione è stato individuato all’interno di due istituti tecnici della città di Milano ed è costituito da un gruppo di 20 tra ragazzi e ragazze di origine straniera di età compresa tra i 15 e i 19 anni, che avessero iniziato un percorso di scolarizzazione in Italia non oltre la classe prima media. Esso è stato selezionato secondo un criterio di conoscenza avanzata delle tecnologie informatiche. I dati sono stati raccolti attraverso interviste individuali, focus group e un periodo di virtual shadowing. In questa occasione è stato possibile raccogliere materiali multimediali prodotti dai ragazzi stessi. I risultati dell’analisi dei dati, analizzati secondo una metodologia qualitativa, vengono presentati e discussi dal punto di vista della teoria del flow e dei processi di acculturazione e transnazionalismo. I risultati delineano l’emergere di pratiche comunicative specifiche di questa popolazione, in cui i processi di socializzazione messi in atto sembrano rinnovare la tradizionale dicotomia culturale italiano/straniero per aprire nuovi spazi simbolici di rappresentazione e costruzione di sé.

Marco Caselli, Federica de Cordova, Eleonora Riva, Nicoletta Vittadini

Nuove pratiche comunicative e adolescenti figli di immigrati: premesse e strumenti di ricerca

IKON

Fascicolo: 58-59 / 2009

Il lavoro qui presentato analizza le pratiche di comunicazione tra pari mediate dalle nuove tecnologie. In particolare, è stato approfondito l’utilizzo di tali modalità comunicative in un gruppo di adolescenti di origine straniera residenti a Milano.
Gli obiettivi della ricerca consistevano in:
1. individuare pratiche di comunicazione e socializzazione tecnologicamente mediate, specifiche dei giovani adolescenti di origine straniera;
2. evidenziare il ruolo di tali pratiche comunicative innovative nell’orientare le relazioni tra il gruppo migrante e quello degli autoctoni, in termini di processi di acculturazione;
3. definire se e in che modo tali comportamenti consentono spazi di azione creativa e mediazione culturale tra le molteplici culture di appartenenza;
4. identificare possibili strategie di costruzione identitaria in termini transnazionali. L’indagine di tipo qualitativo prevedeva l’analisi di casi singoli in profondità. Il campione è stato individuato all’interno di due istituti tecnici della città di Milano ed è costituito da un gruppo di 20 tra ragazzi e ragazze di origine straniera di età compresa tra i 15 e i 19 anni, che avessero iniziato un percorso di scolarizzazione in Italia non oltre la classe prima media. Esso è stato selezionato secondo un criterio di conoscenza avanzata delle tecnologie informatiche. I dati sono stati raccolti attraverso interviste individuali, focus group e un periodo di virtual shadowing. In questa occasione è stato possibile raccogliere materiali multimediali prodotti dai ragazzi stessi. I risultati dell’analisi dei dati, analizzati secondo una metodologia qualitativa, vengono presentati e discussi dal punto di vista della teoria del flow e dei processi di acculturazione e transnazionalismo. I risultati delineano l’emergere di pratiche comunicative specifiche di questa popolazione, in cui i processi di socializzazione messi in atto sembrano rinnovare la tradizionale dicotomia culturale italiano/straniero per aprire nuovi spazi simbolici di rappresentazione e costruzione di sé.

Marco Caselli, Federica de Cordova, Eleonora Riva, Nicoletta Vittadini

Tecnologie digitali e pratiche identitarie tra gli adolescenti figli di genitori immigrati. Introduzione

IKON

Fascicolo: 58-59 / 2009

Il lavoro qui presentato analizza le pratiche di comunicazione tra pari mediate dalle nuove tecnologie. In particolare, è stato approfondito l’utilizzo di tali modalità comunicative in un gruppo di adolescenti di origine straniera residenti a Milano.
Gli obiettivi della ricerca consistevano in:
1. individuare pratiche di comunicazione e socializzazione tecnologicamente mediate, specifiche dei giovani adolescenti di origine straniera;
2. evidenziare il ruolo di tali pratiche comunicative innovative nell’orientare le relazioni tra il gruppo migrante e quello degli autoctoni, in termini di processi di acculturazione;
3. definire se e in che modo tali comportamenti consentono spazi di azione creativa e mediazione culturale tra le molteplici culture di appartenenza;
4. identificare possibili strategie di costruzione identitaria in termini transnazionali. L’indagine di tipo qualitativo prevedeva l’analisi di casi singoli in profondità. Il campione è stato individuato all’interno di due istituti tecnici della città di Milano ed è costituito da un gruppo di 20 tra ragazzi e ragazze di origine straniera di età compresa tra i 15 e i 19 anni, che avessero iniziato un percorso di scolarizzazione in Italia non oltre la classe prima media. Esso è stato selezionato secondo un criterio di conoscenza avanzata delle tecnologie informatiche. I dati sono stati raccolti attraverso interviste individuali, focus group e un periodo di virtual shadowing. In questa occasione è stato possibile raccogliere materiali multimediali prodotti dai ragazzi stessi. I risultati dell’analisi dei dati, analizzati secondo una metodologia qualitativa, vengono presentati e discussi dal punto di vista della teoria del flow e dei processi di acculturazione e transnazionalismo. I risultati delineano l’emergere di pratiche comunicative specifiche di questa popolazione, in cui i processi di socializzazione messi in atto sembrano rinnovare la tradizionale dicotomia culturale italiano/straniero per aprire nuovi spazi simbolici di rappresentazione e costruzione di sé.

Renato Rizzi, Augusto Iossa Fasano

Ospitare e curare.

Dialogo interculturale ed esperienze cliniche con gli immigrati

cod. 1144.4

Eleonora Riva Sanseverino, Raffaella Riva Sanseverino

Atlante delle smart city.

Comunità intelligenti europee ed asiatiche

Dopo una sezione introduttiva che tratta le definizioni, le politiche e gli strumenti utilizzati a livello europeo per lo sviluppo e la classificazione di una smart city, il volume presenta un ricco atlante delle smart city, una selezione di esempi di città, europee e asiatiche, che hanno sperimentato tecnologie, azioni e strategie in grado di renderle “intelligenti”.

cod. 1862.170