
Il seguente articolo nasce dalla presentazione di un libro scritto da Nicolò Terminio effettuata nella sede COIRAG di Roma il 18 ottobre 2024. Il libro, che tratta in modo approfondito e innovativo il funzionamento borderline di personalità che l’autore definisce “sciame”, non solo è evocativo nel titolo, ma anche nel contenuto che si innesta armoniosamente e arricchisce la clinica lacaniana. Il paziente borderline porta con sé un’esperienza traumatica (a volte complessa) che vede le sue origini nel rapporto con la figura di riferimento, con quell’Altro che purtroppo è stato trascurante, disorganizzato o abusante. Questa esperienza di vita caratterizzata da trauma, disforia e dissociazione, che l’autore definisce “stabile instabilità” viene rovesciata dal paziente nella relazione con il curante, così come in tutte le altre relazioni. Ma è proprio nella relazione di cura che è possibile dare un senso, una trama a questa persona che non ha una struttura psichica, bensì uno sciame. L’autore proverà a intrecciare le parole di Terminio con la propria esperienza clinica immaginando un dialogo volto al confronto e all’integrazione del sapere clinico e delle prassi di cura.