LIBRI DI FLAVIO SANTI

Flavio Santi, Giuseppe Espa

La nuova geografia della crescita.

Convergenza e modelli di sviluppo delle regioni europee e delle aree alpine

Il volume nasce nell’ambito di un vasto progetto di ricerca sulle regioni alpine che, superando le visioni stereotipate della montagna come luogo marginale rispetto allo sviluppo, ha messo in luce le caratteristiche di territori che partecipano appieno della crescita del paese, come pure delle sue difficoltà e contraddizioni. L’idea di fondo del testo è di leggere lo sviluppo regionale nel decennio 2003-2012 alla luce dei modelli di convergenza/divergenza dei livelli di benessere delle regioni europee.

cod. 1801.36

Flavio Santi, Giuseppe Espa, Enrico Zaninotto

La crescita economica nelle regioni europee nuts 3: un’analisi delle economie alpine nel contesto dell’unione europea

RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO

Fascicolo: 3 / 2016

In questo lavoro gli autori analizzano le economie delle regioni alpine nel contesto delle altre economie regionali europee a livello NUTS 3, prendendo in considerazione sia gli aspetti strutturali, sia le performance in termini di crescita economica, sia le dinamiche di interazione tra le economie delle regioni confinanti e i processi di convergenza del reddito pro capite. Con riferimento al primo aspetto le regioni vengono confrontate rispetto al contributo dato al valore aggiunto lordo da sei macro settori (agricoltura; costruzioni; industria; trasporti, distribuzione e ristorazioni; finanza e altri servizi; servizi non di mercato) distinguendo tra regioni alpine e non alpine e, all’interno di esse, tra le regioni a basso, medio e alto grado di urbanizzazione. Secondo la medesima disaggregazione le performance delle regioni vengono analizzate rispetto ai tassi di crescita settoriali del valore aggiunto lordo e al contributo che questi danno alla crescita economica complessiva. Rilievo particolare è riservato alle economie delle provincie autonome di Trento e Bolzano, essendo le due maggiori provincie italiane interamente alpine. Le dinamiche di convergenza tra le regioni europee sono analizzate mediante un’analisi longitudinale sulla β-convergenza che tiene conto sia dell’in¬terazione tra le economie geograficamente vicine (dipendenza spaziale), sia della presenza di ritardi e inerzia nelle variabili economiche (dipendenza spaziale). Viene quindi illustrata un’analisi di tipo panel sul tasso di crescita del PIL reale pro capite con componente autoregressiva spaziale della variabile dipendente e autocorrelazione temporale nell’errore. Infine, viene proposta un’analisi sul grado di interdipendenza delle economie regionali.

Marco Bee, Maria Michela Dickson, Diego Giuliani, Davide Piacentino, Flavio Santi, Emanuele Taufer

La sopravvivenza immediata delle start-up italiane del settore manifatturiero sanitario: un’analisi multilevel

RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO

Fascicolo: 3 / 2016

L’obiettivo del presente lavoro è quello di fornire nuove evidenze circa le determinanti della probabilità di sopravvivenza di breve periodo delle start-up italiane attive nel settore farmaceutico e nel settore della produzione di dispositivi medico-sanitari. Al fine di valutare l’effetto di caratteristiche specifiche delle singole imprese, e di tener conto delle variabili di contesto osservate e non osservate, la probabilità di sopravvivenza a tre anni viene descritta mediante un modello logistico multilevel. L’analisi si basa sulle osservazioni a livello di popolazione raccolte e gestite dall’ISTAT in conformità con le direttive dell’OCSE e di EUROSTAT sulla demografia d’impresa, in grado di garantire la coerenza delle informazioni raccolte con particolare riferimento alle entrate e alle uscite delle imprese dal mercato. L’elevato numero di effetti random e la conseguente elevata dimensionalità dell’in¬tegrazione richiesta dal processo di stima rendono le tecniche di stima standard poco affidabili. Le stime sono state quindi effettuate mediante il metodo del-l’entropia relativa per l’ottimizzazione di funzioni con rumore (Bee et al., 2015).