LIBRI DI FRANCESCA FAURI

Donatella Strangio

Istituzioni, disuguaglianze, economia in Italia.

Una visione diacronica

I saggi raccolti nel volume affrontano il tema delle crisi economico-finanziarie che hanno contribuito a cambiare la struttura economico-sociale del Paese, e analizzano l’utilizzo di nuovi dataset e delle serie statistiche rilevate dall’Istat nel corso degli anni. L’obiettivo è di offrire una chiave di lettura dell’attuale situazione politica economica, utile anche per capire gli eventuali risvolti futuri.

cod. 383.1.3

Francesca Fauri

L’emigrazione italiana nell’Africa mediterranea 1876-1914

ITALIA CONTEMPORANEA

Fascicolo: 277 / 2015

Il saggio intende, da un lato, presentare una sintesi della letteratura relativa all’emigrazione italiana verso l’Africa mediterranea e, dall’altro, dare un contributo originale a livello quantitativo dei flussi migratori dalle province e dalle regioni italiane verso la Tunisia, l’Egitto e l’Algeria, le principali mete dell’emigrazione italiana in Africa. Perché gli italiani erano attratti in particolare dai paesi dell’Africa mediterranea? Le risposte possono essere rinvenute sia nella lunga storia delle relazioni tra ciascuno di questi tre paesi e l’Italia sia nelle opportunità economiche che essi offrivano. In termini economici, tra le ragioni della forza di attrazione dell’Africa vanno ricordate le seguenti: il modesto costo del viaggio, la distanza accettabile dai porti meridionali italiani, maggiori e migliori opportunità di lavoro in vari settori - sicuramente l’apertura di importanti cantieri di lavori pubblici fu un fattore chiave in tutti e tre i casi - e, da ultimo, non certo meno importante, la possibilità di diventare piccoli proprietari terrieri, specialmente in Tunisia.

L’articolo ripercorre le origini della relazione preferenziale che ha legato Fiat a Chrysler dall’immediato dopoguerra e in particolare durante gli anni del piano Marshall. Grazie ai contatti fra Vittorio Valletta e Philip Hills, dirigente della divisione esportazioni della Chrysler, tra il 1945 e il 1947 l’azienda torinese riuscì a concretizzare la prima importante intesa con una casa automobilistica americana in base alla quale gli ingegneri Fiat avrebbero avuto libero accesso alle risorse tecnologiche e di progettazione della Chrysler. Oggi invece la storia ha cambiato la posizione degli attori, la Chrysler per non chiudere ha dovuto ricorrere all’aiuto della Fiat. L’accordo di partnership siglato il 30 aprile 2009 permetterà la ristrutturazione e il rilancio del brand americano sul mercato interno e internazionale grazie alla condivisione della più innovativa tecnologia Fiat per quanto riguarda i motori ecologici e a risparmio energetico (Multi-air) e l’impiego della tecnologia Chrysler nei propulsori elettrici per la progettazione di una nuova auto elettrica.

Roberto Balzani, Andrea Raggi

Qualcosa è cambiato

Acqua, gas e igiene urbana a Forlì 1945-2000

cod. 380.210