L’articolo analizza il caso dello stabilimento ILVA di Taranto per riflettere sul fallimento della privatizzazione dell’impianto siderurgico. La sostanziale sottovalutazione delle necessità istituzionali connesse a tale processo e la privatizzazione dell’assetto regolatorio da parte di una grande azienda privata hanno portato alla crisi di questo modello di regolazione e alla generazione di reazioni difensive da parte della società locale che ha cominciato a proteggere la sua coesione e la sua stessa esistenza.