LIBRI DI GIANLUCA ALBERGONI

Gianluca Albergoni, Gian Luca Fruci, Giulio Tatasciore, Pedro Rujula López, Laura Di Fiore

Controrivoluzione, patriottismi monarchici e violenza politica nel Mezzogiorno dell’ottocento

SOCIETÀ E STORIA

Fascicolo: 180 / 2023

Il dossier che presentiamo ai lettori si compone di tre saggi, i quali propongono alcuni piani di lettura del volume di Carmine Pinto, La guerra per il Mezzogiorno. Italiani, borbonici, briganti 1860-­1870 (Laterza, Bari-­Roma, 2019), assurto recentemente a punto di riferimento di una ricca stagione di studi centrata sul brigantaggio. Nel primo, Giulio Tatasciore, muovendo dalla considerazione dell’attualità del tema nel discorso pubblico, nel quale la figura del brigante sembra ricoprire in maniera crescente significati identitari e polemici, identifica quale chiave storiografica del volume in discussione la rilevanza del dato politico della violenza e la centralità del paradigma della guerra. Da tale prospettiva, l’autore sottolinea come nel volume di Pinto risulti enfatizzato il ruolo dei funzionari civili impegnati nel Mezzogiorno durante i primi anni della nazione risorgimentale, così come le pratiche di prevenzione e di polizia. Infine, Tatasciore suggerisce alcuni spunti critici e delinea possibili ulteriori prospettive di ricerca. Il contributo di Laura Di Fiore si sofferma invece su un altro tra i moltepli-­ ci aspetti che emergono dal volume, ovvero le forme di legittimismo e controrivoluzione che si svilupparono nel decennio dell’unificazione italiana. A partire dall’analisi di Pinto sulla dimensione politica del brigantaggio, l’autrice si concentra, in primo luogo, sul rapporto tra questo fenomeno e le insorgenze più risalenti, interrogandosi sulla possibilità di individuare una “tradizione controrivoluzionaria” nella storia del Mezzogiorno. Successivamente passa ad analizzare il borbonismo nel quadro della controrivoluzione ottocentesca europea, sottolineando i limiti di tale progetto politico e la conseguente difficoltà a essere percepito dagli antagonisti italiani come un avversario legittimo. Un quadro che spiega anche in parte l’ampio ricorso a misure eccezionali da parte dello Stato italiano, in fase di costruzione, per andare incontro a istanze della stessa società meridionale. Anche la prospettiva prescelta da Pedro Rújula López invita a inserire comparativamente il brigantaggio postunitario nel quadro della mobilitazione controrivoluzionaria del XIX secolo in area mediterranea, sottolineando come il tratto unificante di queste esperienze – accanto a quella dell’Italia meridionale viene focaliz zato il caso della Spagna durante le guerre carliste – vada individuato nel patriottismo monarchico, vera e propria cultura politica diffusa fra le masse popolari da tempo abituate all’uso delle armi e quindi capaci di sostenere il conflitto civile in nome dell’assolutismo contro il nuovo potere

Gianluca Albergoni, Aurelio Musi, Emanuele Pagano, Daniele Di Bartolomeo, Arianna Arisi Rota, Vittorio Criscuolo, Giacomo Girardi, Carlo Bazzani, Riccardo Benzoni, Pierre Coffy, Francesco Leone, Emilio Scaramuzza

A duecento anni dalla morte di Napoleone

IL RISORGIMENTO

Fascicolo: 1 / 2022

Gianluca Albergoni, Gian Luca Fruci

Rivoluzioni del 1848 a Venezia

SOCIETÀ E STORIA

Fascicolo: 174 / 2021

La discussione, promossa dalla Rivista, si compone di tre letture parallele, ciascuna autonoma rispetto alle altre, su un volume di grande rilevanza storiografica qual è quello di Piero Brunello. Il contributo di Maurizio Bertolotti mette in evidenza il carattere «problematico e aperto di una narrazione» che pone in maniera originale alcuni aspetti della storia del Quarantotto veneziano, dal ruolo delle classi popolari (con la posta in gioco della memoria) all’ambiguità della parola "repubblica" e del sentimento nazionale (tra identità veneziana e identità italiana). Giovanni Levi sottolinea il tentativo di Brunello di indagare storicamente come delle persone individualmente «coinvolte in avvenimenti collettivi» abbiano agito in un contesto come quello rivoluzionario, valutando il farsi della rivoluzione ma anche il dopo, tenendo conto della profondità e della complessità del fatto storico. Gian Luca Fruci si sofferma sulla mirabile composizione polifonica della sceneggiatura di Colpi di scena, una «ricostruzione multifocale» che si avvale di un abbondante insieme di fonti iconografiche, ma anche sonore e materiali, sapientemente analizzato dall’autore e capace di far emergere aspetti inediti di una rivoluzione declinata al plurale.

Emanuele Pagano, Elena Riva

Milano 1814.

La fine di una capitale

Dal 1796 al 1814 Milano divenne capitale politica di un Regno fondato, per la prima volta, su basi nazionali. Nel 1814 un colpo di stato mise fine al suo ruolo di capitale politica, ma l’eredità napoleonica rimase vitale anche nell’età successiva, consentendo a Milano di rimanere un importante laboratorio di modernità istituzionale e culturale per il paese. Il volume evidenzia numerosi aspetti inediti di un’epoca fondamentale per la storia di tutto il Risorgimento che, per molti versi, attende ancora un significativo bilancio storiografico.

cod. 1792.260

Il saggio, attraverso la discussione di quelle pagine di Bigatti che presentano la precisa fisionomia della cultura milanese ruotante attorno a Cattaneo, si propone di sottolineare alcune trasformazioni che hanno interessato il mondo delle lettere tra la metà degli anni trenta e il 1848, in particolare l’accentuato interesse per la scienza a discapito della letteratura. Cattaneo fu promotore, accanto ai suoi sodali, di una significativa svolta nel mondo della cultura di quegli anni, principalmente a Milano, e poté assicurarsi una leadership indiscussa anche perché all’interno di esso qualcosa stava cambiando profondamente. Ritrovare alcuni protagonisti di questo universo culturale sulle barricate è significativo inoltre dell’istanza di autonomia di cui tale nuova proposta intellettuale fu latrice.

Stefano Levati, Simona Mori

Una storia di rigore e di passione

Saggi per Livio Antonielli

I quarantasette saggi raccolti nel volume vogliono rendere omaggio a un maestro, un amico e un collega che conclude la carriera universitaria, Livio Antonielli. Queste pagine testimoniano l’ampio spettro di interessi che ha accompagnato la carriera accademica e scientifica di questo studioso e più in generale la sua curiosità per ogni aspetto della vita dell’uomo e della storia, anche oltre i temi da lui più assiduamente frequentati.

cod. 2000.1505

Luigi Mascilli Migliorini, Gianfranco Tortorelli

L'editoria italiana nel decennio francese

Conservazione e rinnovamento

Senza voler costituire una storia definitiva dell’editoria nel Decennio francese, questo testo intende partecipare al dibattito su uno dei periodi storici più tormentati della Penisola, in cui al significativo ridimensionamento della tipografia veneziana, farà da contraltare il rafforzamento di Milano e in parte di Torino, l’emergere di Firenze e le contraddittorie realtà di Napoli, Roma e della Sicilia.

cod. 1615.69

Nel variegato mondo delle charities è possibile ritrovare linee comuni generali che consentono di cogliere le trasformazioni, la crescita e l’evoluzione nel tempo di questi soggetti, espressione di aggregazioni civili, istituzioni laiche, enti religiosi o singoli individui, che costituiscono il Terzo settore milanese. Il volume intende evidenziare non solo la continuità storica di questa realtà, ma anche gli elementi di specificità e innovazione che sono tipici di questo contesto.

cod. 1420.190

Gianluca Albergoni

Uno sguardo d’insieme

SOCIETÀ E STORIA

Fascicolo: 128 / 2010

In questi articoli gli autori discutono il recente volume curato da M. Isnenghi ed E. Cecchinato e intitolato Fare l’Italia. Nel primo contributo Albergoni offre una visione generale del testo, oltre ad un confronto con il volume degli Annali Einaudi recentemente pubblicati da Banti e Ginsborg. Nel secondo Fruci si sofferma invece sulla questione del volontariato e della sua ampia diffusione nel quadro di un testo ampiamente orientato su premesse "garibaldinocentriche". Infine Arianna Arisi Rota sceglie il tema del martirio e dell’eroismo quale principale filo conduttore della sua riflessione.

Gianluca Albergoni

Il patriota traditore.

Politica e letteratura nella biografia del " famigerato" Pietro Perego

Il volume ricostruisce la complessa vicenda di Pietro Perego, prima protagonista, nel biennio rivoluzionario 1848-49, di un “avanguardismo” radicale a fianco dei repubblicani d’orientamento mazziniano e poi, a seguito di un doloroso esilio, “traditore” della Patria a sostegno dell’antico nemico austriaco. L’ossimoro del “patriota traditore” è qui indagato interrogando la peculiarità della situazione familiare, le imprevedibili conseguenze della socializzazione al culto della letteratura, l’ipertrofica produzione poetica e giornalistica.

cod. 1573.382

Gianluca Albergoni

Sulla nuova storia del Risorgimento: note per una discussione

SOCIETÀ E STORIA

Fascicolo: 120 / 2008

I nuovi orientamenti storiografici sul Risorgimento, soprattutto per impulso dell’acuta riflessione di Banti, hanno preso come oggetto d’indagine il discorso della Nazione. In un approccio di tipo culturalista che si avvale dei più recenti contributi delle scienze sociali (in particolare all’antropologia e della semiologia), si è venuto a creare un nuovo paradigma attorno al quale si sono cristallizzati gli studi confluiti nel volume degli Annali Einaudi dedicato al Risorgimento. Tale paradigma ha l’ambizione dichiarata di proporre una nuova interpretazione generale del Risorgimento, soffermandosi in particolare sulla questione dell’origine della passione politica dei protagonisti di quelle lotte che condussero all’indipendenza nazionale. Identificando tale origine in un discorso della nazione del quale si fece portavoce il Romanticismo, questo nuovo approccio storiografico ha inaugurato l’apertura di nuovi campi d’indagine. Il saggio qui proposto prende in esame i meriti di questa nuova prospettiva storiografica, muovendo inoltre alcuni rilievi critici in merito a quanto l’autore ritiene prerogativa di una storia sociale dei campi di produzione culturale più che di un’analisi meramente testuale.

Stefano Levati, Marco Meriggi

Con la ragione e col cuore

Studi dedicati a Carlo Capra

Un omaggio degli allievi e dei colleghi modernisti milanesi a Carlo Capra in occasione dei suoi 70 anni. Il volume affronta diversi aspetti della società italiana dalla fine del Medioevo al secondo dopoguerra: dall’affermazione delle classi dirigenti milanesi del Cinquecento ai progetti editoriali di Raffaele Mattioli; dal monopolio sul tabacco durante la guerra dei Trent’anni alla condizione operaia nell’Italia di fine XX secolo... In chiusura una bibliografia aggiornata degli scritti di Capra.

cod. 2000.1241

Elena Brambilla, Carlo Capra

Istituzioni e cultura in età napoleonica

Le istituzioni culturali e la vita intellettuale in una fase cruciale del processo di transizione alla modernità: l’età napoleonica. Il volume esplora le direttive e gli esiti della politica culturale di Napoleone nei più vari settori, dall’Istituto Nazionale e dalle Accademie centrali alle università e alle scuole, dalla statistica all’agronomia e alla medicina, dall’editoria al giornalismo, dall’urbanistica all’affermazione del gusto neoclassico.

cod. 1301.8

Domenico Maria Bruni

Potere e circolazione delle idee

Stampa, accademie e censura nel Risorgimento italiano

Il volume indaga il rapporto fra gli Stati preunitari e la diffusione dei nuovi ideali nazionali, liberali e democratici nel Risorgimento, focalizzando l’attenzione su tre elementi: la stampa, soprattutto periodica, principale veicolo per la circolazione delle nuove idee e per la formazione di un’opinione patriottica; le accademie e i luoghi di socialità; la censura, strumento essenziale dei sovrani per arginare la circolazione di idee pericolose per il proprio potere.

cod. 1501.103