L’Autore affronta un tema centrale nei processi di vittimizzazione: perché occuparsi delle persone che subiscono le conseguenze di eventi traumatici, che possono configurarsi anche come reati, e soprattutto come occuparsene. Il trauma irrompe sulla scena del quotidiano vissuto, in dimensioni più o meno catastrofiche, sovvertendo le usuali rappresentazioni individuali e collettive del vivere, le reti di comunicazione interpersonale, i processi di attribuzione di senso, le proiezioni del sé concernente. E più ancora dell’evento primario, le catene di eventi successivi, nei termini di risposte inappropriate o di mancate risposte, rischiano di moltiplicare gli effetti distruttivi cristallizzando la persona nel ruolo di vittima. I servizi di assistenza alle vittime operano in uno spazio di connessioni interstiziali, che gli eventi hanno disarticolato, per ricostruire funzioni che possano sostenere gli individui. Rete Dafne è un servizio pubblico e gratuito per l’assistenza alle persone vittime di reato. Obiettivo della presa in carico è aiutare la persona a comprendere, interpretare, descrivere, parlare, nominare, perché le vicende traumatiche possano transitare nel campo della comprensione, del piano simbolico per stabilire confini e limitare la confusione tra le cose, le persone, il lecito e l’illecito.