LIBRI DI LIDIA DECANDIA

Federica Corrado

Urbano montano

Verso nuove configurazioni e progetti di territorio

Questo volume mette un ulteriore tassello nell’interpretazione contemporanea dei territori del nostro Paese, riannodando i fili tra città e montagna, mettendo a fuoco quel sistema di nodi e filamenti urbani lungo i quali si è diffusa non solo un’urbanizzazione più o meno continua, ma soprattutto forme di nuova urbanità. Forme urbane inedite che non mettono in contrapposizione la cultura urbana con quella montana, ma sperimentano, ibridano e producono nuove dimensioni territoriali, coagulandosi intorno alle città piccole e medie delle Alpi e degli Appennini.

cod. 1862.226

Il saggio focalizza l’attenzione sulle diverse relazioni intessute nel tempo tra Civita e il suo territorio. Lo fa collocando la vicenda di questo piccolo nucleo all’interno di quel processo di ristrutturazione economico-sociospaziale che Lefebvre definisce rivoluzione urbana. Una rivoluzione che, nel territorio di Civita, provoca un doppio movimento: da un lato decreta l’abbondono del territorio e lo spopolamento del nucleo e dall’altro favorisce, nell’innescare nuove forme urbane di appropriazione del borgo, un processo di estetizzazione e di spettacolarizzazione del paesaggio. A partire da un’analisi critica di questa trasformazione l’autrice prova a suggerire delle piste per uscire da questa narcosi estetizzante ripartendo dalla specificità della relazione, stabilita nella storia, dagli uomini che qui hanno vissuto, con la fragilità di questa terra.

Mara Balestrieri, Enrico Cicalò

Paesaggi rurali.

Prospettive di ricerca

Il volume raccoglie gli atti del convegno “Paesaggi rurali. Prospettive di ricerca”, organizzato dai curatori al fine di porre al centro della riflessione il paesaggio rurale nelle sue più varie sfaccettature, coinvolgendo esperti di diversa formazione chiamati a portare il loro punto di vista sul tema.

cod. 1862.207

Lidia Decandia

L’invenzione della Costa Smeralda: la costruzione di un simulacro come embrione di un’inedita realtà urbana

ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI

Fascicolo: 118 / 2017

L’ipotesi sostenuta è che l’invenzione della Costa Smeralda, un particolare insediamento turistico, fondato in Sardegna all’inizio degli anni ’60, abbia contribuito, nell’ambito di un più ampio processo di riorganizzazione economica e territoriale planetaria, determinato dal passaggio dall’economia industriale a quella del consumo, a far entrare il territorio della Gallura, in cui non era presente alcuna città intesa nell’accezione classica del termine, all’interno di un inedito orizzonte urbano.

Il saggio, nel prendere in esame il territorio della provincia di Olbia-Tempio, rilegge i processi di trasformazione che stanno caratterizzando questo territorio, collocandoli all’interno di un orizzonte di riflessione sulle forme dell’urbano contemporaneo. A partire da una riflessione sull’idea di città, ormai non più identificabile in un insediamento agglomerato e circoscritto, ma piuttosto in una matassa aggrovigliata di reti transcalari che collegano diversi segmenti spaziali, esito di una vera e propria ristrutturazione economica-socio-spaziale di scala planetaria osserva da questo punto di vista il contesto esaminato. Si intende così mettere in luce, come questo territorio, proprio per i suoi caratteri arcaici e selvaggi, grazie all’invenzione un una particolarissima città della vacanza, non solo venga sussunto all’interno di questo inedito mondo urbano, ma addirittura strumentalizzato sino a diventare esso stesso parte integrale dei processi di produzione del capitale

Lidia Decandia, Leonardo Lutzoni

La strada che parla.

Dispositivi per ripensare il futuro delle aree interne in una nuova dimensione urbana

Il racconto di un’esperienza di ricerca-azione, realizzata a Calangianus, un piccolo paese situato nel territorio dell’Alta Gallura – un’area interna del Nord Sardegna – diventa nel libro l’occasione per riflettere e ragionare sul ruolo che le aree scartate dai processi di modernizzazione possono svolgere nel ripensare l’idea stessa di città.

cod. 1126.47

Enrico Cicalò

Progetto, ricerca, didattica.

L'esperienza decennale di una nuova Scuola di Architettura

A partire da una riflessione sull’esperienza di progettazione, di fondazione, di organizzazione, di gestione e di evoluzione di una delle più giovani scuole di architettura italiane - quella di Alghero -, il volume esamina le prospettive per le scuole di architettura in riferimento al generale panorama nazionale e internazionale.

cod. 1126.27

Enzo Scandurra, Giovanni Attili

Pratiche di trasformazione dell'urbano

Il libro riporta alcuni tentativi di resistenza al conformismo dell’urbanistica che vorrebbe le nostre città ridotte a vetrine commerciali, parchi giochi, giganteschi centri commerciali per individui sempre più decontestualizzati. Tentativi ancora incerti, talora ingenui ma rilevanti nel loro significato simbolico di rifondazione disciplinare.

cod. 1740.133

Lidia Decandia

L'apprendimento come esperienza estetica.

Una comunità di pratiche in azione

Nel ripartire dall’idea di scuola attiva, e collocandosi all’interno di un particolare filone di pianificazione, il testo propone un percorso al contempo didattico e di progetto-azione, incentrato sulla creazione di contesti interattivi e relazionali, in cui far uso di linguaggi sensibili e metaforici per risvegliare, negli allievi e negli abitanti, un desiderio di cura e di partecipazione alla cultura urbana.

cod. 1126.34

Giovanni Maciocco, Gianfranco Sanna

The Urban Potential of External Territories

La città ricerca nel territorio gli elementi primari della sua costruzione: l’essenziale urbano. Proprio la dimensione ambientale, richiamando un uso allargato del territorio, apre le prospettive di una nuova sfera pubblica come presa di coscienza collettiva delle “dominanti ambientali” presenti nella vita degli uomini, che rappresentano “un’idea che unisce luoghi e concetti spaziali densi di natura e di storia”.

cod. 1126.31