LIBRI DI MARTA SCRIGNARO

Chiara Ruini, Marta Scrignaro

Le pratiche della psicologia positiva

Strumenti e prospettive

La psicologia positiva nasce e si sviluppa per studiare, valorizzare e promuovere il benessere e le risorse negli individui, nei gruppi e nelle comunità. Il volume propone una serie di interventi, ricerche e pratiche di psicologia positiva utili per tutte quelle figure professionali che nel proprio ambito lavorativo vogliano promuovere risorse e benessere personali, sociali e organizzativi.

cod. 1305.242

Stefania Pozzi, Maria Elena Magrin, Marta Scrignaro

Stomia e crescita post-traumatica: uno studio esplorativo mixed-method

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 3 / 2015

Il presente contributo indaga la presenza di crescita post-traumatica - PTG (Tedeschi e Calhoun, 2004) e il ruolo dei processi cognitivi di ruminazione intenzionale vs intrusiva (Cann et al., 2011) in un gruppo di persone stomizzate, mediante metodologia quali-quantitativa. Ai partecipanti (N = 39; 51% donne) è stata somministrata una batteria di questionari composta da posttraumatic growth inventory (Tedeschi e Calhoun, 1996), scala di intrusione della impact of event scale (Horowitz, 1979), scala di ruminazione intenzionale della event related rumination inventory (Cann et al., 2011), e una intervista semistrutturata sulla storia di vita legata alla stomia, ai cui trascritti sono stati applicati il sistema di codifica delle narrazioni autobiografiche (Pals e McAdams, 2004) e una analisi contenutistica esplorativa I risultati supportano l’idea che diventare stomizzato possa indurre un senso di crescita psicologica che abbraccia sia i domini descritti in letteratura (Tedeschi e Calhoun, 2006), sia un tema evento-specifico, "consapevolezza corporea". Inoltre la ruminazione intenzionale, ma non il pensiero intrusivo, correla con la PTG rilevato sia a livello quantitativo (r = .53; p <01) che qualitativo (r = .40; p <05), supportando il modello PTG come frutto di una ristrutturazione cognitiva dell’esperienza traumatica (Tedeschi e Calhoun, 2006). In un’ottica di intervento si delinea l’utilità di approfondire eventuali connessioni fra il rapporto mente-corpo e l’autoefficacia nella gestione della stomia, così come i meccanismi sottesi al passaggio da forme di ruminazione di tipo intrusivo a forme più consapevoli e costruttive, in grado di accogliere non solo i risvolti negativi ma anche quelli migliorativi dell’esperienza traumatica.

Marta Scrignaro, Veronica Viganò, Maria Elena Magrin

La promozione del benessere in pazienti post-infartuati: un'indagine sui fattori di resilienza, soc e gse

RICERCHE DI PSICOLOGIA

Fascicolo: 3 / 2008

Well-being promotion in mi patients: an inquiry on resilience factors, soc and gse - In line with current research on resilience, the present study aim at verify if Sense of Coherence and General Self-efficacy can be considered as resilience factors on both psychological objective adaptation and on subjective adaptation in a sample of 53 workers affected by myocardial infarction. The measures are the Sense of Coherence Questionnaire (13 items), the General Self-efficacy Scale (10 items), the MMPI-2 (567 items), the Screener SDS, and a schedule for the collection of data related to psychological symptoms. Data analysis shows the existence of a significant relationship between the considered resilience factors and well-being. More precisely general linear models show that the stronger resilience factors are, the better well-being is. General Self-efficacy and sense of Meaningfulness the motivational component of Sense of Coherence are the stronger predictors of psychological objective adaptation, while Manageability 119 the instrumental component of Sense of Coherence together with General Selfefficacy are the stronger predictors of subjective adaptation.

Marta Scrignaro, Veronica Viganò, Maria Elena Magrin

Periodi di transizione e dimensione di senso: la resilienza nel paziente cardiopatico

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 1 / 2008

Periodi di transizione e dimensione di senso: la resilienza nel paziente cardiopatico - Transitions and meaning dimension: Resilience in CVD patient In the last decade Health Psychology has devoted increasing attention to the study of the resilient component of psychological functioning looking for salutogenic factors that can promote an effective adjustment in the face of adversity. In this study we focus on the meaning dimension. A great number of international studies proved its relationship with positive effects on both mental and general health. Results from an inquiry conducted on a group of 88 CVD patients will be presented. Participants were examined during cardiac rehabilitation program in post-acute (angina) and post-traumatic (IMA) phase. The general aim is to verify if the meaning dimension is a resilient factor. The meaning dimension has been operazionalized in term of redemption sequences, collected by a narrative stimulus from McAdams’ Auto-guided Biography. Wellbeing indices have been collected with the SF36 Questionnaire. Results highlight positive relations between redemption sequences and both mental and general health confirming that meaning is a protective factor of psycho-physical well-being. Key words: meaning, resilience, narrative profile, well-being.

Maria Elena Magrin, Marta Scrignaro, Patrizia Steca

La sfida delle avversità: minaccia o transizioni di crescita?

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 1 / 2007

This article presents the concept of post-traumatic growth, its theoretical foundations and some methodological issues concerning empirical research. Posttraumatic growth is the experience of positive change that occurs as a result of the struggle with highly challenging life crises (Tedeschi, Calhoun, 2004). The idea that there is a personal gain in suffering is ancient. However, only recently the topic of growth following adversity has become the focus of theoretical and empirical work (Helgeson et al., 2006). Growth has been reported following a wide range of stressful and traumatic events (Linley, Joseph, 2004) and the positive changes observed after these events have been variously labelled. Growth after adversity seems to have three main interconnected facets: personal identity, interpersonal relationships and life philosophy. There are three main theoretical perspectives on adversarial growth: the functional-descriptive model of Tedeschi and Calhoun (2004), Christopher’s biopsychosocial-evolutionary view (2004) and the Organismic Valuing Theory of Growth of Joseph and Linley (2005). Although much remains to be learned, the process of growth is an interesting topic for the movement of Positive Psychology that aims at providing an integrative perspective on both the positive and the negative aspects of human experience (Seligman, Csikszentmihalyi, 2000).

Maria Elena Magrin, Marta Scrignaro, Veronica Viganò

Rappresentazione di malattia e senso di coerenza in soggetti cardiopatici

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 3 / 2005

La letteratura in tema di salute e benessere ha dedicato negli anni ampio spazio all’indagine della componente valutativa e rappresentazionale (soggettiva e sociale) relativa alla salute e alla malattia intesa quale mediatore primo della risposta comportamentale soggettiva a fronte dell’insorgenza di un evento patogeno (Zani e Cicognani, 2000). Uno dei modelli maggiormente utilizzati in quest’ambito d’indagine (Moss-Morris et al., 2002; Hagger e Orbell, 2003) è il Common-sense Model of Illness Representations di Leventhal e colleghi (1980). Parallelamente a questa tradizionale linea di ricerca, alcuni studi piuttosto recenti evidenziano l’opportunità di prendere in considerazione la dimensione di senso quale fattore di resilienza contro l’insorgenza di distress psicologico (Reker e Chamberlain, 2000). In tale prospettiva il presente studio qualitativo si propone di esplorare i contenuti della rappresentazione della malattia nelle produzioni discorsive di un gruppo di 14 soggetti colpiti da infarto miocardico acuto e di indagare se e come la dimensione di senso, e nello specifico il senso di coerenza (Antonovsky, 1987a, 1987b), entri nella rappresentazione della malattia. L’analisi delle produzioni discorsive effettuata mediante il software per l’analisi su base statistica di materiale testuale T-lab ha messo in evidenza una corrispondenza tra i contenuti tipici della rappresentazione della malattia espressa dai soggetti e le categorie previste dal Common-Sense Model of Illness representation di Leventhal (1980) così come operazionalizzato da Moss Morris e colleghi (2002). Tuttavia il dato più rilevante riguarda la fondamentale funzione adattativa e salutogenica svolta dalla dimensione di senso.