LIBRI DI MATTIA BERTIN

Matelda Reho, Filippo Magni

Cambiamento climatico e paesaggio

Dalla definizione degli impatti alla costruzione di nuovi modelli di governance

L’emergenza climatica è divenuta ormai un fattore che coinvolge la prospettiva dell’agire quotidiano e rispetto alla quale l’imperativo vuol essere l’acquisizione di una maggior consapevolezza nell’intraprendere tecnicamente e scientificamente azioni, misure e politiche concrete e di medio e lungo periodo. Come affrontare quindi la tutela del paesaggio storico? Con quali criteri e strumenti curare l’inserimento paesaggistico di nuove opere di risposta a questa crisi climatica e conciliare le attese relative alla sicurezza e alla riduzione del rischio con la salvaguardia del patrimonio paesaggistico?

cod. 11862.1

Mattia Bertin, Gianfranco Pozzer, Domenico Patassini, Francesco Musco

Il piano inefficace. Sulla qualità della pianificazione emergenziale

TERRITORIO

Fascicolo: 99 / 2021

L’articolo suggerisce un percorso esplorativo finalizzato alla valutazione dello stato della pianificazione emergenziale in Italia a partire dal caso della Regione Umbria recentemente interessata da eventi emergenziali. L’esplorazione mira a descrivere il rapporto tra qualità redazionale e progettuale del documento di piano, valutazione del rischio e pianificazione della risposta. Sulla base di un’analisi multivariata, vengono identificate distinte tipologie di piano che, pur diverse per qualità redazionale, denunciano limiti comuni nelle capacità di risposta. Le conclusioni si interrogano sull’opportunità di ripensare il piano d’emergenza in relazione alla pianificazione urbanistica e a una gestione operativa del rischio, come suggerito dal nuovo Testo Unico di Protezione civile (2018).

Mattia Bertin, Denis Maragno, Francesco Musco

Pianificare l’adattamento al cambiamento climatico come gestione di una macro-emergenza locale

TERRITORIO

Fascicolo: 89 / 2019

I saperi sull’adattamento al cambiamento climatico e sulla riduzione del rischio di disastro da un decennio si confrontano con i limiti del proprio percorso scientifico. I primi spesso pianificando metodologie di lungo termine poco capaci di rispondere alle problematiche cogenti; i secondi sviluppando percorsi incapaci di pensarsi in relazione a un dato di realtà in evoluzione. Il presente articolo propone, a partire da un’adozione estesa della forma italiana della pianificazione delle emergenze locali, un modello di integrazione dei saperi e delle procedure propri delle due discipline. La proposta si basa su una diversa ottica nella concezione del cambiamento climatico, non più come macro-fenomeno meteorologico, ma come vera e propria catastrofe in corso a ogni scala territoriale.

Mattia Bertin

Per esser pronti.

Ripensare la gestione dell'emergenza in città

Il libro ripercorre il rapporto tra la città, intesa innanzitutto come spazio di relazione e di complessità, e l’insorgere della catastrofe. Il volume si apre sulle definizioni e gli approcci al rischio, dialoga con mondi disciplinari diversi e propone un modello valutativo per descrivere l’efficacia del piano d’emergenza. Un’occasione per l’Italia per ripensare il proprio futuro, riconoscendo i grandi pericoli che essa ha di fronte, e le opportunità che possiede per assicurare alle future generazioni adeguati strumenti e guide nella gestione dei suoi pericoli (Edward Blakely).

cod. 1740.146

Mattia Bertin

Complessità e conoscenza, due questioni aperte nel confronto con l’emergenza

ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI

Fascicolo: 113 / 2015

Il paper si propone di ricostruire alcune problematicità legate alla gestione dei contesti emergenziali. Prenderà in esame due questioni trasversali alla preparazione ed alla gestione dell’emergenza: la complessità e la conoscenza. L’obiettivo cercare i limiti del modello di gestione del rischio per canali separati abitualmente adottato. Le conclusioni proveranno ad inserirsi nelle discrasie emerse, mostrando il portato positivo che su di esse possono avere adeguati processi di governance.

Mattia Bertin

La città di soglia

ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI

Fascicolo: 105 / 2012

La realtà urbana contemporanea è regolarmente interessata da eventi calamitosi. Questi disastri sono ormai ben definiti dal punto di vista sociale, psicologico e nelle metodologie di intervento previste per i soccorritori. Dal punto di vista degli studi territoriali però non esistono concetti che definiscano la situazione in cui verte la città dopo l’emergenza. È possibile riconoscere nel tempo postemergenziale un fatto urbano preciso, ancorché specificamente delineato nei singoli casi, e studiarlo in maniera unitaria? L’espressione "città di soglia", mutuata dai lavori di Walter Benjamin sulla Parigi dell’Ottocento, vuol essere un concetto ponte, capace al contempo di definire questa situazione, e di aprire un dibattito che porti a conoscerne le specificità, così da fornire a pianificatori e analisti gli strumenti e una casistica da utilizzare in questi casi.