LIBRI DI MAURIZIO BRASINI

L’ipotesi che guida la discussione di questo caso è che il gioco patologico, considerato come sintomo, suggerisca la paradossale impossibilità di accedere ad una dimensione interpersonale giocosa. Tale ipotesi viene sostenuta alla luce delle teorie "gemelle" dei sistemi emozionali di J. Panksepp e dei sistemi motivazionali di G. Liotti, nel tentativo di integrare le conoscenze relative alle cosiddette neuroscienze sociali ed affettive con la pratica clinica.

Il presente articolo riporta i risultati di tre studi incentrati sull’ipotesi che la sincope neuromediata tragga origine da un processo psicopatologico dissociativo "somatoforme". Il primo studio, condotto su un campione di 61 pazienti, indaga le possibili relazioni tra una storia evolutiva di tipo traumatico, la presenza di sintomi dissociativi e lo sviluppo della sincope vasovagale. Nel secondo studio, è stata condotta una valutazione psichiatrica di 31 pazienti affetti da sindrome vasovagale, con particolare attenzione alla sintomatologia, sia di entità clinica che subclinica, riferita ad aspetti dissociativi o alla difficoltà di identificazione delle proprie emozioni (alessitimia). Infine, nel terzo studio si è rilevato l’assetto motivazionale di 30 pazienti affetti da sincope vasovagale con il metodo AIMIT; l’ipotesi di ricerca è che in tali pazienti una focalizzazione sui propri problemi (sintomi somatici) costituisca una strategia compensatoria a fronte di una tendenza sottostante ad un crollo dissociativo. I risultati confermano in via preliminare le ipotesi avanzate.