LIBRI DI MICHELE DI SIVO

Filippo Angelucci

Smartness e healthiness per la transizione verso la resilienza.

Orizzonti di ricerca interdisciplinare sulla città e il territorio

Partendo dal dibattito emerso durante il convegno internazionale e-agorà. For the transition toward resilient communities (Torino, 2016), si ricostruisce un primo quadro organico tra nuove posizioni teoriche, sperimentazioni metodologiche ed esperienze di ricerca applicata in cui i paradigmi della smartness e della healthiness sono visti come i principali vettori del processo progettuale sulla via della transizione verso la resilienza.

cod. 86.1.4

Antonello Monsù Scolaro

Rigenerare l'ambiente costruito.

Comunità, ecologia ed innovazione

I saggi raccolti nel volume tentano di disegnare l’attualità di uno scenario che, sempre di più, nei prossimi anni sarà la chiave di volta per significare la responsabilità sociale del fare edilizia.

cod. 1810.2.41

Cristiana Cellucci, Michele Di Sivo

Habitat contemporaneo.

Flessibilità tecnologica e spaziale

La flessibilità, intesa come capacità di un sistema di essere facilmente modificato, può essere considerata come la caratteristica che garantisce la permanenza nel tempo del sistema. Lo studio si è quindi incentrato sulla definizione dei criteri per l’implementazione della flessibilità, concetto spesso confuso, in ambito edilizio, con adattabilità e mutevolezza.

cod. 86.2.1

Filippo Angelucci, Rui Braz Afonso

The Technological Design of Resilient Landscape.

Il progetto tecnologico del paesaggio resiliente

Al centro della riflessione del volume è la perdita di qualità dei paesaggi insediativi contemporanei. La progettazione tecnologica può delineare nuovi orizzonti operativi per affrontare le complessità dei processi di ideazione, costruzione e gestione del paesaggio, indirizzando e coordinando, in modo dinamico e intersistemico, le fasi di modificazione, rigenerazione e cura del patrimonio naturale e costruito, alle varie scale di intervento.

cod. 86.1.1

Michele Di Sivo

Il secondo Novecento e le fonti giudiziarie: un problema di politica culturale

ITALIA CONTEMPORANEA

Fascicolo: 275 / 2014

Rilevanti da sempre per gli studi storici, gli archivi dei tribunali lo sono e lo saranno molto di piu per la ricostruzione della seconda meta del Novecento italiano. La centralita e l’unicita della violenza politica nel nostro paese, dalla "strategia della tensione" alle stragi della criminalita e del terrorismo, fanno la differenza con gli altri paesi. L’attivita sulla corruzione che la magistratura ha compiuto dai primi anni novanta ha inoltre determinato l’assorbimento tra le carte giudiziarie di interi nuclei di archivi dei partiti politici. La scadenza dei 40 anni, il termine per il passaggio agli archivi di Stato e per la consultabilita degli atti, che si somma ai versamenti anticipati in corso in questi anni, pone il problema della tutela, della conservazione, della valorizzazione di queste fonti. La limitatezza e le difficolta di gestione delle risorse richiedono inoltre la necessita di regolare le scelte non solo col criterio dei tagli dei costi ma con la ponderata valutazione del costo dei tagli.