BOOKS BY NICOLA LABANCA

L’obiettivo di questo articolo è duplice. Da un lato, quattro recenti volumi scritti da cultori di scienze sociali e dedicati alla polizia italiana contemporanea sono presi in esame. Essi sono analizzati per quanto dicono e per quanto (molto) possono essere utili allo storico che si occupi di polizia. Dall’altro lato, anche sulla base di queste letture, si dettagliano una serie di livelli e di temi che una storia delle polizie contemporanee dovrebbe avere presenti.

Nicola Labanca

Studi storici sul colonialismo italiano

Bibliografia (2000-2024)

A livello internazionale, negli ultimi decenni – finito il colonialismo storico europeo che per mezzo millennio aveva imperato su tre Continenti e avviatosi un nuovo periodo diversamente ma non meno conflittuale nei rapporti fra l’Occidente e il Resto del mondo – in tutti i Paesi europei il passato coloniale nazionale è stato studiato in modo nuovo. Anche in Italia gli studi coloniali e la più recente critica postcoloniale hanno cambiato il modo di guardare al passato. Mancava però una guida, una carta geografica, una bibliografia che desse conto di questa nuova generazione di studi, di studiose e studiosi.

cod. 1573.491

Nicola Labanca

Una diversa narrazione del passato coloniale

Studi su Angelo del Boca

Angelo Del Boca (1926-2021) è noto in Italia per aver riscritto la storia del colonialismo italiano. Nonostante la sua obiettiva rilevanza, l’opera di uno storico così importante non era stata sino in fondo esaminata storiograficamente. In questo volume studiose e studiosi di diversa collocazione disciplinare, generazione e orientamento interpretativo, rileggono le sue pagine e ne fanno emergere risultati conoscitivi, analisi e spunti di indagine ancora fecondi.

cod. 1573.490

Nicola Labanca

Enzo Collotti e la storia contemporanea in Italia

ITALIA CONTEMPORANEA

Fascicolo: 298 / 2022

Il gruppo di interventi che questo articolo introduce mira a ricordare, a pochi mesi dalla morte, un grande studioso italiano di respiro europeo. Enzo Collotti (1929-2021) è stato per lunghi decenni una delle figure più importanti della storiografia contemporaneistica italiana. Questo articolo, oltre a ricordare i punti essenziali del suo percorso di vita e di studi, sottolinea l’essere stato Collotti sia formalmente uno dei primi docenti universitari italiani di storia contemporanea, sia il suo esserlo stato sostanzialmente da studioso impegnato, ma in modalità che in niente perdevano per questo in rigore filologico e metodologico. Gli articoli si occupano degli anni trascorsi da Collotti presso l’Istituto Giangiacomo Feltrinelli, 1959-1963 (David Bidussa), della sua dimensione di grande storico del Novecento europeo (Mariuccia Salvati), della difficoltà di dichiararsi Linkssozialist nel secondo dopoguerra e dell’essere stato il più grande storico germanista dell’Italia della seconda metà del Ventesimo secolo (Brunello Mantelli), del suo impegno per il processo della Risiera di San Sabba (Tullia Catalan), del suo percorso di ricerca sulle persecuzioni antiebraiche e sulla Shoah in Italia e in Europa (Valeria Galimi), sulla sua apertura internazionale e ai nuovi percorsi storiografici in quanto docente universitario (Silvia Salvatici), e su una importante e trentennale attività svolta con gli insegnanti delle scuole superiori di Firenze (Gaspare Polizzi).

Nicola Labanca

Foreword

ITALIA CONTEMPORANEA

Fascicolo: 294 Suppl. 1 / 2020

In 1949, a mere four years after Italy was liberated from Fascism, a small group of intellectuals, politicians and historians decided to establish a historical institute in Milan, which celebrated its seventieth anniversary only very recently. They called it ‘Istituto nazionale per la storia del Movimento di Liberazione in Italia’ (National Institute for the history of the Liberation Movement in Italy). Its founder and first president was Ferruccio Parri, the democrat and republican leader of the Action Party, who - among others - had animated the ‘Comitato di Liberazione nazionale Alta Italia’ (Committee of National Liberation for Northern Italy). Parri was one of the leaders of the Italian Resistance against Fascism, as well as the Prime minister of the first government born after Italy’s Liberation (25 April 1945).

Nicola Labanca

Tra sicurezza esterna e interna: Forze Armate e Polizie nell’Italia unita

SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI

Fascicolo: 1 / 2016

The article outlines the essential features in the relationships between the armed forces and the police forces in the history of Italy after its unification. It observes that some of these features were already active in the pre-unification period, during the modern history or the decades between the French Revolution and Restoration. Then the articles analyzes the same relationships defining various periods: the Unification, the last decades of the nineteenth century and the first of the twentieth one, the fascist regime (and its "regime of police"), the building of democracy, the difficult reforms began in the Seventies, up to the more recent contemporary decades characterized by several changes. The separation of the roles and the primacy of civilian police onto the armed forces is still not a reality in the Italian police model.

A seguito del vertice italo-tedesco di Trieste del 18 novembre 2008, svoltosi in un momento delicato delle relazioni diplomatiche fra i due paesi, anche in ragione del moltiplicarsi delle richieste di risarcimento rivolte alla Germania da parte degli ex Internati militari italiani (Imi) e del riaprirsi in Italia di processi per crimini di guerra in relazione alla condotta di militari della Wehrmacht nel 1943-1945, Roma e Berlino nominarono una Commissione storica italo-tedesca. La Commissione ha operato dal 2009 al 2012, presentando a dicembre 2012 un Rapporto finale. Wolfgang Schieder, presidente della componente tedesca della Commissione, e Mariano Gabriele, presidente della componente italiana, illustrano nei loro interventi le esperienze maturate, le riflessioni fatte e le ricerche compiute o coordinate. Nicola Labanca rilegge il Rapporto finale, rileva aspetti indubbiamente positivi e peculiari di questa Commissione, nel quadro più generale delle commissioni storiche di riconciliazione, e avanza alcune considerazioni più interlocutorie volte a sollecitare un dibattito.

Nicola Labanca

L’esercito e la contraerea 1940-1943

ITALIA CONTEMPORANEA

Fascicolo: 263 / 2011

Questo articolo, basato su fonti archivistiche inedite, analizza l’organizzazione della difesa contraerea, la parte ‘attiva’ della protezione antiaerea allestita dal regime fascista durante la seconda guerra mondiale. Essa rivelava forti contraddizioni: il ruolo centrale era del ministero della Guerra, ma la direzione era presso il ministero dell’Interno; militare era il sottocapo di Stato Maggiore per la difesa territoriale (che fu molto attivo nel cercare di riformare l’organizzazione della difesa aerea), ma i suoi poteri erano limitati. Nel primo anno di guerra, 1940- 1941, la contraerea del regime fascista non dovette fronteggiare attacchi analoghi a quelli portati contro la Germania nazista. Nel secondo, 1941-1942, alcune riforme furono introdotte e in questo settore il rapporto fra Italia e Germania fu percepito come importante dal regime fascista. Verso la fine della guerra fascista, fra 1942 e 1943, l’Italia subì i maggiori bombardamenti e la difesa contraerea si rivelò complessivamente insufficiente. Nel gioco fra riforme e struttura del sistema, nonostante l’attivismo del sottocapo, le sfide si rivelarono troppo forti per i mezzi che il regime poteva attivare.

Nicola Labanca

Guerra e propaganda nel Novecento

PASSATO E PRESENTE

Fascicolo: 54 / 2001

Nicola Labanca analizza l’evoluzione delle operazioni belliche e della propaganda, documentando l’attività svolta dagli storici ma anche e soprattutto i riferimenti al passato proposti dagli istituti di propaganda in tempo di guerra.