LIBRI DI ROBERTO BERRINI

Manuela Camedda, Monica Piccapietra, Roberto Berrini

La terapia familiare con gli adolescenti con comportamenti autolesionisti. Presa in carico e protocollo sperimentale all’interno della NPI

TERAPIA FAMILIARE

Fascicolo: 128 / 2022

La letteratura scientifica internazionale dimostra come sia estremamente difficile ingaggiare in psicoterapia adolescenti con gravi comportamenti autolesionisti; per tale motivo l’équipe multidisciplinare della UONPIA ASST Santi Paolo e Carlo di Milano ha implementato all’interno del proprio ambulatorio un servizio specifico di psicoterapia familiare, con l’obiettivo primario di creare un protocollo di intervento integrato al lavoro di presa in carico e valutazione dei pazienti afferenti all’équipe con comportamenti autolesionisti. Lo scopo è quello di offrire al minore e alla sua famiglia un percorso di sostegno e cura dell’intero sistema familiare. L’applicazione di tale intervento con più di 50 famiglie ha favorito la creazione di un protocollo di psicoterapia familiare nel trattamento delle psicopatologie adolescenziali, promuovendo l’elaborazione di una nuova ipotesi clinica sul funzionamento familiare in presenza di un adolescente problematico.

Roberto Berrini, Renato Sidoti, Federica Beltrami, Laura De Vecchi, Eugenia Luraschi, Lucia Monicchi

La dipendenza da sostanze come modalità di disattivazione del sistema dell’attaccamento: una ricerca su un campione di pazienti degenti in comunità terapeutica

MISSION

Fascicolo: 51 / 2018

Questo lavoro si propone di esaminare la connessione tra lo sviluppo di una dipendenza patologica dalle sostanze e la presenza di una diagnosi di attaccamento insicuro, valutato attraverso la somministrazione del Separation Anxiety Test (SAT) su un campione di pazienti degenti in comunità terapeutica. Per ogni paziente sono evidenziati i principali dati storici, ricavati all’interno di un setting psicoterapeutico, che permettono di inferire la sua vicenda di allevamento nella relazione con entrambi i genitori.  Il pattern di attaccamento individuato con il SAT trova corrispondenza nello schema relazionale prevalente adottato dal soggetto nel contesto di cura, consente di orientare le decisioni terapeutiche e aiuta a regolare la responsività degli operatori. I risultati dell’indagine evidenziano la presenza nella quasi totalità del campione di pattern insicuri di attaccamento, con un’elevata percentuale di modelli operativi interni disorganizzati. Questi dati trovano conferma in analoghe ricerche sul pattern di attaccamento di soggetti dipendenti da sostanze.  È quindi possibile che la sostanza, per le sue qualità dopaminergiche che attivano i circuiti cerebrali legati alla ricompensa, alla gratificazione, risponda ad una domanda del soggetto che proviene da uno stato carenziale originario, connesso con esperienze prevalentemente non gratificanti, se non dolorose, nella relazione di caregiving. Sono stati inoltre confrontati i pattern di attaccamento dei soggetti con diagnosi di alcolismo con quelli dei soggetti che hanno una diagnosi di tossicodipendenza in cui le sostanze principali sono oppiacei e cocaina.

Roberto Berrini, Anna Maria Sorrentino

I colloqui di presa in carico nella terapia individuale relazionale-sistemica

TERAPIA FAMILIARE

Fascicolo: 95 / 2011

Scopo dell’articolo è di individuare un modello di presa in carico per pazienti che richiedono una psicoterapia individuale, in un ottica relazionale/sistemica. Gli autori lavorano come docenti della "Scuola di Psicoterapia Mara Selvini" di Milano, dove sempre più frequentemente le allieve presentano richieste di supervisione per situazioni di presa in carico individuale di pazienti richiedenti, che provengono dai contesti di cura dove operano. In primo luogo vengono delineate le condizioni generali che permettono di accogliere la richiesta di terapia individuale. Successivamente il terapeuta deve riuscire a cogliere la dimensione esistenziale del paziente, ossia «che persona sia», seguendo una modalità di incontro individuale/relazionale, centrato sull’attaccamento, allo scopo di creare un’alleanza terapeutica positiva. Inoltre è possibile utilizzare la classica modalità sistemica del genogramma per indirizzare il pensiero del paziente verso una dimensione relazionale della sua sofferenza. Sono illustrati tipologie generali di pazienti: il primo mostra un’adeguata competenza autobiografica, mentre il secondo manifesta difficoltà rispetto alla verbalizzazione dei costrutti dell’attaccamento e porta il terapeuta a mettere a fuoco le sue modalità procedurali e implicite relative a "come stare" con gli altri.

Roberto Berrini, Gianni Cambiaso

Figli per sempre

Capire e affrontare il distacco genitori-figli

Due noti psicoterapeutici spiegano: cosa può fare un genitore per aiutare il figlio a diventare un adulto autonomo? Come può un figlio aiutarsi da sé a "spiccare il volo"? Come si può superare insieme felicemente, genitori e figli, questo importantissimo, ma difficile, stadio di crescita?

cod. 239.45

Roberto Berrini, Gianni Cambiaso

Illusioni di coppia

Sto con te perché posso stare senza di te

cod. 239.112