LIBRI DI SILVIA CARBONE

Silvia Carbone

Forme di re/istituzione di politiche sociali integrate con i Rom

MONDI MIGRANTI

Fascicolo: 3 / 2023

I Rom, Sinti e Caminanti sono ancora oggi il gruppo sociale maggiormente marginalizzato, quindi diventa significativo attraverso loro riflettere su una delle questioni centrali della nostra epoca contemporanea: la scolarizzazione. L’obiettivo della ricerca è osservare quali miglioramenti sono avvenuti a se-guito di un intervento integrato di politiche socio-educative contro la disper-sione. Questa indagine non è stata incentrata sulla ricerca delle differenze identitarie dei bimbi RSC, ma su quegli elementi e processi di cambiamento a livello integrato che, nonostante la diversità e nella diversità, rendendo la co-munità, la scuola e le famiglie RSC protagonisti del cambiamento attraverso degli interventi integrati, e che possono diventare utili per contrastare la di-spersione scolastica. Per far ciò, la ricerca si è concentrata su un gruppo di Rom di Messina coinvolto in un progetto di politica socio-educativa basato su un approccio integrato, denominato “L’inclusione e integrazione dei bambini Rom, Sinti e Caminanti”, promosso dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e svolto in collaborazione con il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca. Per analizzare ciò ci siamo chiesti: cosa poteva accadere a quegli studenti RSC se il progetto non fosse stato avviato? A tal fi-ne è stata condotta una ricerca controfattuale che, attraverso l’uso di strumenti qualitativi (interviste a testimoni privilegiati, ai docenti e alle famiglie Rom) e quantitativi (alle famiglie e agli studenti), ha permesso la valutazione della va-riazione degli outcome oggettivi. Inoltre, è stato preso in esame un campione di controllo, assimilabile in termini statistici, cioè che presentassero caratteristi-che medie paragonabili e bilanciate, e che non fossero coinvolti nel progetto analizzato. Per avere indicazioni sull’efficacia del progetto sin dal breve pe-riodo siamo andati alla ricerca di esiti osservabili nell’immediato: puntualità alle lezioni; giorni di assenza; interesse dei genitori per l’apprendimento dei figli; voti in matematica/italiano. Quello che è emerso dalla ricerca, rispetto agli indicatori osservati, è che l’intervento integrato ha prodotto una variazio-ne nella direzione attesa, di notevole entità e statisticamente significativa. Se guardiamo al gruppo di controllo notiamo come vi sia una tendenza generaliz-zata al peggioramento nel tempo per gli indicatori d’interesse. Per il gruppo dei trattati, l’intervento integrato ha arrestato o addirittura invertito questa ten-denza provocando il notevole miglioramento in termini relativi.

Silvia Carbone

Storie di Rom, Sinti e Caminanti, e di culture in cambiamento

MONDI MIGRANTI

Fascicolo: 2 / 2017

I Rom, Sinti e Caminati più di ogni altro gruppo che si trovi ai margini della società possono far riflettere sulla questione dell’integrazione. Ma che ruolo gioca in questo processo la cultura Rom? E di quale cultura stiamo parlando? Nel tentativo di cogliere il loro "cambiamento culturale" si è cercato di decostruire quella rigida immagine identitaria che è stata loro cucita addosso. Sono state fatte 30 interviste in profondità ai Rom di un gruppo di Messina coinvolto in un progetto di integrazione socio-abitativa promosso nel 2011 dal Comune e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Ho integrato la raccolta delle interviste con l’osservazione partecipante, raccogliendo così dati sul contesto fisico, le abitazioni, il quartiere e lo spazio relazionale dei membri del gruppo Rom. L’obiettivo della ricerca è stato quello di comprendere come i soggetti coinvolti percepiscono la propria cultura e a quali valori attribuiscono maggior importanza. Il risultato che è emerso è l’esistenza di nuovi interstizi nei quali si colloca quel movimento, quel cambiamento culturale in grado di generare integrazione.

Il diritto alla salute fa parte dei diritti universalmente riconosciuti e garantiti ad ogni individuo, indipendentemente dal possedimento o meno dello status di cittadino. Avere accesso alle cure quando è necessario è un modo per gli stranieri di far valere questo diritto e di mantenere il loro stato di salute. Dagli ultimi dati Istat e del Ministero della Salute risulta che la popolazione straniera cinese si caratterizza per un tasso di ospedalizzazione significativamente più basso rispetto ad altre comunità di stranieri. Questa ricerca si concentra sull’analisi della modalità di accesso ai servizi sanitari da parte della popolazione cinese di Messina. Le caratteristiche della comunità di indagine, hanno portato a privilegiare strumenti di analisi di tipo quantitativo. Sono stati somministrati 130 questionari a risposta chiusa. I primi risultati che emergono dalla ricerca sono: l’orientamento diffuso tra i cinesi di fare un uso differenziato della medicina tradizionale e di quella occidentale; il diffidare dei servizi sanitari locali perché costretti ad affrontare diversi ostacoli linguistici e logistici.

Silvia Carbone

Sui confini della follia.

Nuovi e vecchi attori delle reti in psichiatria

Servizi, familiari e territorio: sono oggi questi i nuovi attori delle reti in psichiatria, tutti indispensabili per sostenere il percorso di reinserimento della persona con sofferenza psichica. Ma cosa potrebbe succedere se questi attori, chiamati a collaborare alla scopo di migliorare le condizioni dell’utente, finissero per scontrarsi e allontanarsi?

cod. 1341.2.73

Nell’ultimo decennio, l’aumento delle modalità di contatto tra due entità, servizi psichiatrici e familiari, indispensabili entrambe per sostene- re il percorso di riabilitazione individuale del soggetto, ha modificato le richieste e conseguentemente le aspettative, ma ha anche fatto emergere nuove difficoltà e conflitti. Può il moltiplicarsi delle occasioni di contatto, tra operatori e familiari, favorire il sorgere di atteggiamenti di colpevolizzazione da parte degli operatori stessi nei confronti della famiglia, sulla base dell’influenza di quegli orientamenti teorici sistemico-relazionali dell’inizio del XX secolo che riconoscevano nei familiari il loro essere concausa della sofferenza del proprio caro? E come incide tutto ciò sulla collaborazione? Questa ricerca è stata condotta presso alcune strutture pubbliche di Roma. La caratteristica del contesto relazionale ha portato a privilegiare come strumenti di analisi le interviste qualitative. Sono state raccolte ventisei interviste.