In occasione del trentennale dell’approvazione della c.d. legge Basaglia (legge n. 180 del 1978), con la quale si determinava di fatto la chiusura del Ospedali Psi-chiatrici (OP) si è delineata chiaramente, sull’orizzonte della evoluzione politico sociale italiana, la necessità di completare il percorso di riforme legislative iniziato nel 1978, avviando quel processo, durato dieci anni, di trasformazione della legi-slazione sulle misure di sicurezza per i cittadini con disturbi mentali, poi conclusosi con la chiusura anche degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG). L’articolo illustra il percorso politico e sociale intercorso tra gli anni 2008 e 2017, identificati come il decennio della "rivoluzione gentile", che ha lasciato in dote l’istituzione di Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza per autori di reato con di-sturbi mentali. In particolare, viene descritto come, con la loro istituzione le REMS si stiano ritrovando oggi di fronte, quegli stessi conflitti di potere in atto nei processi socio-politici che hanno caratterizzato tanto la cosiddetta riforma Basaglia quanto la suddetta rivoluzione gentile, nei quali si confrontano le istanze disciplinari-normative e quelle protettive-soccorritrici. La REMS viene così presentata non soltanto come il luogo fisico per l’esecuzione delle misure di sicurezza detentive, ma anche come il luogo, mentale e sociale al contempo, nel quale il suddetto con-flitto basico può essere pericolosamente svelato attraverso il riferimento a principi metodologici democratici, oppure ancora negato da una persistente e resistente logica manicomiale. Il principio metodologico seguito per questa riflessione è la c.d. culture of enquiry della tradizione delle Democratic Therapeutic Communities inglesi, che si pone oggi come quarant’anni fa a fondamento dell’organizzazione di ogni trattamento terapeutico residenziale basato su un modello di salute mentale che rispetti i diritti umani dei pazienti e dei cittadini.