LIBRI DI TANIA PARISI

Rosa Bellacicco, Silvia Dell'Anna

Nulla su di noi senza di noi

Una ricerca empirica sull'abilismo in Italia

L’abilismo è molto presente nella vita quotidiana delle persone: la nostra società, infatti, fa perno attorno ai due concetti di abilità e di normalità: chi non è conforme agli standard imposti viene sistematicamente svantaggiato. L’abilismo fa da sfondo a fenomeni di marginalizzazione, esclusione e discriminazione di chi si allontana dai canoni di una presunta normalità. Il libro presenta i risultati della prima ricerca empirica condotta sulla diffusione degli atteggiamenti abilisti presso la popolazione italiana.

cod. 11152.2

Sara Romanò, Tania Parisi, Giulia Bocca, Davide Barrera, Filippo Barbera

Diversi ma non troppo. Studiare gli innovatori in laboratorio

STUDI ORGANIZZATIVI

Fascicolo: 2 / 2021

La figura dell’innovatore è spesso descritta con le sembianze dell’eroe mo-derno: un individuo con caratteristiche eccezionali e comportamenti radicalmente diversi dal resto della popolazione. In virtù di questa supposta eccezionalità, è an-data sovrapponendosi la logica dell’innovazione con la logica dell’eccellenza, co-sicché, in diversi contesti, le risorse vengono destinate a una platea ristretta di indi-vidui. Questo studio ha il seguente interrogativo: gli innovatori hanno davvero caratteri-stiche così differenti dal resto della popolazione? Per rispondere a questo interroga-tivo, si è condotto un esperimento di laboratorio in cui i comportamenti di un gruppo di lavoratori ad elevato potenziale innovativo sono stati confrontati con quelli di individui a potenziale moderato o meno. Attraverso dei task sono state misurate le differenze tra i due gruppi in termini di propensione alla fiducia inter-personale, al rischio, all’altruismo e all’egualitarismo. I risultati mostrano che nes-suna delle misure comportamentali costruite è più alta tra gli innovatori ad elevato potenziale rispetto al resto dei lavoratori, ad eccezione della propensione al rischio, risultata appena al di sopra della soglia di significatività. Lo studio conclude solle-vando l’avvio di una discussione, anche attraverso ulteriori studi più estesi, circa la legittimità della sovrapposizione tra logica dell’innovazione e logica dell’eccellenza.

L’interesse per la qualità del lavoro è nato attorno agli anni Sessanta del Novecento con una peculiare commistione tra scopi istituzionali e di ricerca. La questione di che cosa si intenda con qualità del lavoro è lontana dall’essere risolta. Anzitutto, le dimensioni rilevanti per la sua misurazione hanno ancora un carattere largamente stipulativo e sono soggette a molti ripensamenti legati alle contingenze in cui vengono proposte. Inoltre, affidarne la valutazione ai lavoratori coinvolge un complesso intreccio di svariati fattori: individuali, culturali, sociali ed economici. Il saggio adotta la prospettiva della soddisfazione dei bisogni degli individui attraverso il lavoro. A partire dai dati della sesta wave della European Working Condition Survey, l’autrice propone un set di indicatori di qualità del lavoro e li mette in relazione con la soddisfazione generale per il proprio impiego.

Paola Borgna, Maria Adelaide Gallina

L'avventura della ricerca

Scritti in onore di Renato Grimaldi

Gli scritti in onore di Renato Grimaldi qui raccolti compongono un articolato puzzle di temi e studi e ricostruiscono una mappa, non esaustiva, degli ambiti da lui esplorati, spaziando dalle tematiche sociologiche e metodologiche classiche a quelle dell’Intelligenza Artificiale, sino a quelle della didattica innovativa e della robotica educativa.

cod. 2000.1559

Renato Grimaldi

Ex-voto d'Italia

Strategie di comportamento sociale, per grazia ricevuta

Quarantacinque anni di lavoro sono condensati in questo libro  dedicato allo studio degli ex-voto: le tavolette votive dipinte si rivelano un eccezionale vettore per riprodurre e trasmettere i valori della comunità: famiglia, patria, lavoro, cura degli animali e del territorio, uso dei mezzi di trasporto e delle vecchie e nuove tecnologie. Negli ex-voto si snodano i cicli della vita e delle stagioni e l’impatto su di essi di piccole e grandi catastrofi che si ripresentano nel tempo con regolarità. La lunga sequenza di eventi narrati negli ex-voto costituisce una sorta di DNA della nostra nazione, indispensabile per dare forma al futuro del Paese. Per questo motivo, gli ex-voto devono essere conservati, protetti, valorizzati e portati all’attenzione del grande pubblico, come questo volume si propone.

cod. 11152.1

Roberto Albano, Ylenia Curzi, Tania Parisi, Lia Tirabeni

Perceived autonomy and discretion of mobile workers

STUDI ORGANIZZATIVI

Fascicolo: 2 / 2018

In the beginning, remote working was enthusiastically presented as a means for transforming traditional ways of working thanks to the possibility of separating working activities from the physical constraints imposed by offices and factories. The assumption behind such enthusiasm - from both managers’ and employees’ perspectives - was that being physically at a distance from managerial control would increase workers’ autonomy (Sewell and Taskin, 2015; Lake, 2015). Nowadays scholars are debating whether remote working - or better, so-called smart working - can really open up new possibilities for workers to make autonomous decisions in the regulation of their work, or, on the contrary, it increases managers’ control over work processes, thus reducing the actual autonomy of workers (Brey, 1999; Vendramin and Valenduc, 2016). The present paper proposes to examine the question starting from the analytical distinction between autonomy and discretion (Maggi, 2003/2016). Particularly, based on a recently proposed theoretical framework (Albano et al., 2018), we consider these two concepts as dichotomous dimensions that can be combined in order to identify four types of "organization personality" (Barnard, 1938) - that is, four prevailing ways in which the individual can contribute to the organizational process: other-directed, discretionary, relatively autonomous, and mainly autonomous. Finally, we performed a factor analysis of some variables drawn from the sixth wave (2015) of the European Working Conditions Survey in a subsample of four industrialized countries (Germany, France, Italy, and the United Kingdom) characterized by robust digitalization of industrial production, to measure the consistency of the four types of organization personality in two groups of respondents: mobile workers (a proxy group of smart workers) and other categories of workers (traditional). The results show that in our sample the perception of relative autonomy is more widespread among mobile workers than in other categories of workers. Smart working seems to be a way for achieving ‘dependable role performance’ (Katz and Kahn, 1966) in complex work processes without foregoing innovative and autonomous behaviours.

Alberto Baldissera, Federica Cornali

Generazioni al lavoro.

Differenze, diseguaglianze e giustizia distributiva

Quali lavoratori dovrebbero essere pagati di più e quali di meno? Chi dovrebbe essere messo al riparo dal licenziamento in caso di fallimento di un’azienda? In conformità a quali criteri ripartire le risorse pensionistiche? Attraverso un’intervista a un campione nazionale di 2.502 lavoratori il volume permette di abbandonare molti luoghi comuni sul lavoro in Italia e aprire nuovi ambiti di riflessione e di ricerca.

cod. 1520.749