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Cittadinanze offre una nuova prospettiva sulla storia dello Stato, inteso aristotelicamente come l'insieme dei suoi cittadini. Il volume raccoglie dodici saggi dedicati ai possibili modi in cui la cittadinanza ha preso forma durante l'età contemporanea, analizzandone le diverse concrezioni storiche. Non una cittadinanza singola, ma plurale, oggetto e insieme strumento epistemologico dalle molte declinazioni - istituzionali, teorico-politiche, giuridiche, filosofiche. Una ricostruzione condotta attraverso luoghi e tempi differenti, che vanno dalle rivoluzioni francese e americana sino all'immaterialità del digital divide. Un esame originale che interroga le storie, le prassi e i simboli che hanno legato gli individui alle loro comunità politiche.
cod. 11792.1
Schiavitù
Il volume si propone di indagare le forme della schiavitù – dinamiche economiche, sociali, legislative e culturali – che si intrecciano con fenomeni contigui, quali la discriminazione razziale, le pratiche di oppressione, i processi di supremazia, dal colonialismo all’imposizione di modelli culturali e politici. Esaminare la schiavitù «degli antichi», «dei moderni» e «dei contemporanei» significa descrivere una condizione capace di evolversi nel tempo e di mimetizzarsi sotto svariate forme.
cod. 2000.1261
L'eredità di Tocqueville e J.S. Mill
Attraverso il pensiero di Alexis de Tocqueville e John Stuart Mill, il testo offre una riflessione sul rapporto fra libertà e democrazia come messaggio in grado di offrire alla teoria politica un contributo di persistente chiarezza e attualità. Da questi filoni di pensiero emergono le basi dei processi di partecipazione e responsabilizzazione degli individui come strumenti indispensabili nella costruzione di una società moderna.
cod. 495.197
Doveri
I saggi contenuti nel volume, prendendo spunto dalla consapevolezza che “i diritti degli altri sono i nostri doveri”, affermano l’esigenza di una ripresa del linguaggio dei doveri, offrendo alcune ipotesi pratiche per salvaguardare la dimensione sociale di cui ogni individuo ha bisogno per vivere una vita decente.
cod. 2000.1201
cod. 2000.1158
Fifty years after its publication and one year after Bobbio’s death, the new edition of his well known Politica e cultura provides scope for a renewed reflection about a challenging issue that was a constant throughout the philosopher’s research: the relationship between intellectuals and society and, as a consequence, the complex connection between intellectuals and political power. Three crucial points are tackled by Bobbio in particular in this work, also in the light of the issues that are currently in the spotlight of sociological, theoretical and political discussion: dialogue, the theorisation of freedom and the function of the intellectual. A close look at the articulation of his argumentations reveals the peculiar conception of democracy and organisation of society deriving from the labyrinth of his research. Considering Bobbio’s way of dealing with these issues whose theoretical (and practical) benchmark is that of the intellectual mediator an interpretation that also takes the subsequent development of his thought into consideration reveals a tension between the idea of the intellectual who does not want to be entangled by cultural politics (thus becoming organic) and the political enthusiasm that leads thoughts to settle into precise statements, whether political or not. This tension is in any case strictly related to the philosopher’s constant attention not only to his authors, but also to his masters and comrades.