TY - JOUR PY - 2013 SN - 1972-487X T1 - La terapia dei disturbi bipolari. EMDR e interventi cognitivi individuali, familiari e psicoeducazionali di gruppo JO - PSICOBIETTIVO DA - 1/15/2014 12:00:00 AM DO - 10.3280/PSOB2013-003003 UR - http://www.francoangeli.it/Riviste/Scheda_rivista.aspx?idArticolo=49995 AU - Onofri, Antonio AU - Luci, Giuseppe AU - Bedeschi, Ludovica AU - D'Alessandris, Lucio SP - 35 EP - 54 IS - 3 VL - XXXIII LA - IT AB - Gli Autori sottolineano l’importanza degli interventi evidence based in grado di ridurre significativamente il tasso di ricadute e le ospedalizzazioni nel disturbo bipolare. Ricordano a questo proposito l’importante ruolo della psicoeducazione e delle informazioni date ai pazienti e ai loro familiari. La terapia cognitiva può essere usata per ridurre lo stress, per aiutare i pazienti ad aumentare la propria disponibilità a proseguire correttamente la farmacoterapia, per portare avanti attività lavorative, di studio e sociali, per essere più capaci di iniziare e mantenere una relazione sentimentale duratura e legami affettuosi con i familiari, agendo sulle convinzioni errate che i pazienti manifestano nei confronti della propria malattia e dei farmaci prescritti. Gli obiettivi principali della terapia cognitivo-comportamentale dei pazienti bipolari sono: usare abilità cognitive per contrastare l’instabilità emotiva e i comportamenti impulsivi; migliorare l’atteggiamento di fiducia allo scopo di ridurre il rischio di suicidio; confrontare in maniera più metodica e con maggiore oggettività i pro e i contra delle decisioni di vita importanti; modificare la percezione delle interazioni coniugali e familiari; ridurre il senso di stigma e la vergogna. Gli Autori ricordano quindi l’importanza di alcuni studi recenti che hanno impiegato l’EMDR e che hanno mostrato risultati significativi non solo nel ridurre il peso dei traumi (particolarmente frequenti nelle storie di vita dei pazienti bipolari), ma anche nel migliorare e stabilizzare il tono dell’umore in un gruppo di pazienti bipolari. Tale miglioramento potrebbe essere spiegato in base all’azione modulatrice del Default Mode Network da parte dell’EMDR. Gli Autori presentano quindi il modello di trattamento cognitivo familiare proposto da Miklowitz e illustrano infine un interessante modello di terapia integrata di gruppo. PB - FrancoAngeli ER -