L’istituzione di una Scuola della magistratura presso la Cassazione - così come prevista nel disegno di legge delega governativo per la riforma dell’ordinamento giudiziario - segnerebbe, aldilà delle apparenze, la morte della formazione professionale e la sua sostituzione con adempimenti burocratici legati alla progressione in carriera (ben noti ad altri settori del pubblico impiego a cominciare dalla scuola). Del resto, il ridimensionamento dell’esperienza consiliare sul punto è obiettivo da tempo perseguito anche da settori della magistratura che continuano a vagheggiare un magistrato isolato, che studia solitario, magari per passare gli esami in cassazione.