Prendendo le mosse dal contesto della psichiatria italiana di fine ’800 e inizio ’900, segnata da gravi difficoltà istituzionali e teoriche a un tempo, il saggio ripercorre i passi compiuti dalla disciplina nel nostro paese verso l’acquisizione di un nuovo statuto teorico e terapeutico. In particolare, l’Autrice si soffema sul ruolo svolto da Ugo Cerletti in tale processo, facendo notare come l’elettroshock abbia per lui rappresentato non solo un nuovo metodo di cura, ma anche un ausilio per lo studio delle radici organiche delle malattie mentali. Seguendo le tappe di una «scoperta» - l’elettroshock, appunto - che avrebbe segnato profondamente la storia della psichiatria, l’Autrice illustra le ricerche compiute da Cerletti sul meccanismo di azione dell’elettroshock, sottolineandone l’approccio biologico.