Si deve al Capo dell’Ispettorato del Ministero della giustizia un recente tentativo di individuare nella Costituzione il fondamento di un dovere dei magistrati di apparire imparziali e la costruzione su questa base della possibile rilevanza disciplinare di esternazioni in cui il magistrato abbia espresso «opinioni suscettibili di apparire quali forme di diretto coinvolgimento nella contrapposizione tra gli schieramenti politici presenti nel Paese». Alla anomalia della operazione - effettuata con un articolo sulla stampa - si affianca la non persuasività del contenuto: ben altri, più puntuali e coerenti rispetto al ruolo attribuito alla magistratura dalla Costituzione, sono, sul punto, i parametri di riferimento deontologico e disciplinare dei magistrati.