Il lavoro si inserisce nella letteratura dedicata allo studio degli effetti reali della finanza, prendendo in considerazione un aspetto che ha sinora ricevuto limitata attenzione nell’analisi empirica: il ruolo del grado di apertura internazionale delle banche sulla propensione a esportare delle diverse realtà locali. Utilizzando dati relativi a sportelli e filiazioni estere delle banche operanti nelle singole province italiane, lo studio si propone di valutare empiricamente quanto influiscono queste forme di internazionalizzazione bancaria sulla quota di fatturato esportata. Le evidenze, relative al periodo 1990-2000, suggeriscono che una maggiore proiezione estera delle banche, così come una maggiore densità bancaria, influenzano positivamente il commercio internazionale delle province italiane. La propensione ad esportare è favorita anche dall’esistenza di agglomerazioni produttive, territoriali ed economiche, quali distretti e gruppi di imprese. Emergono inoltre sensibili differenze a livello settoriale: l’effetto dell’internazionalizzazione bancaria sembra concentrarsi nei settori di scala e in quelli ad alta tecnologia, riflettendo presumibilmente la maggiore necessità di supporto bancario per mercati caratterizzati da notevole complessità e differenziazione di prodotto.