Attualmente il Trattamento dei pz. Tossicodipendenti e/o con comorbilità psichiatrica (doppia diagnosi) pone non pochi problemi sia dal punto di vista farmacologico che socio-riabilitativo.
Non trascurando i fattori di rischio che favoriscono l’abuso e la dipendenza da sostanze (fattori genetico-biologici, socio-culturali, psicologici, psichiatrici…..), vengono osservati in particolare lo stato di intossicazione acuta e la sindrome astinenziale da oppioidi e da sostanze psicostimolanti. Attualmente, l’applicazione della farmacoterapia psichiatrica nell’ambito della tossicodipendenza e dei disturbi psichiatrici è in un certo senso empirica. Essa può essere definita come un tentativo di modificare o correggere comportamenti, pensieri o umore patologici, utilizzando mezzi chimici o fisici. Molte variabili influenzano l’esercizio della farmacoterapia, come la scelta, la prescrizione, la somministrazione del farmaco, il suo significato psicodinamico per il paziente e le influenze ambientali e familiari. Lo stato di intossicazione acuta e/o cronica e la sindrome astinenziale risultano essere per i soggetti tossicodipendenti e/o con comorbidità psichiatrica (doppia diagnosi) fattori che interferiscono gravemente sia per la “compliance” al trattamento, che per l’esito finale di un percorso socio-riabilitativo.