L’ingresso progressivo delle donne nel mondo del lavoro extradomestico e
l'indipendenza sotto il profilo economico è sicuramente uno dei fattori più importanti che ha consentito alla donna di conquistare un’identità sociale e, di conseguenza, di soddisfare quella aspirazione all’autonomia e alla realizzazione della propria personalità che ha trovato, seppur solo recentemente, la sua concreta
espressione anche sul piano legislativo. Lasciata alle spalle un’epoca storica dominata dalla cultura della superiorità maschile e dal disinteresse generale e diffuso per il mondo femminile; attraversata la fase del riconoscimento ufficiale dei diritti delle donne attraverso interventi di natura prevalentemente assistenziale e protezionistica; raggiunta la consapevolezza che la parità tra uomo e donna può essere realizzata solo attraverso azioni positive finalizzate a promuovere pari opportunità; forse oggi i tempi sono maturi
per (ri)iniziare un dibattito, non più sull’ideale di uguaglianza, ma sul concetto di disuguaglianza sensata.
E ciò, ovviamente, in ossequio al principio di ragionevolezza racchiuso nell’art. 3 della nostra Costituzione.