Il saggio analizza il ruolo centrale svolto dal romanticismo nel pensiero di Benjamin tra il 1913 e il 1940. Concependo il romanticismo come visione del mondo o struttura-del-sentire, Benjamin articola la sua decostruzione dell’idea di progresso in un confronto serrato con gli autori ‘romantici’ (Novalis, Schlegel, Bachofen, Baudelaire, i surrealisti) e la Zivilisationskritik da questi sviluppata. Elementi romantici e marxisti si fondono all’interno della particolare critica alla modernità, sulla quale è modellata la filosofia della storia di Benjamin.