Per 250 anni, la società si è impegnata ad allentare i legami familiari affinchè divenissero più tolleranti ed ugualitari rispetto al passato. La famiglia si è in effetti trasformata ed è diventata più aperta. Malgrado ciò, la violenza non cessa di aumentare, tanto quella manifesta, quanto quella occulta, quella che si fonda sulla sottomissione e l’asservimento dell’Altro. Nella famiglia contemporanea, i membri si sentono meno sicuri, i genitori meno ascoltati, gli ideali sembrano meno saldi. Questo lavoro si prefigge di dimostrare come questi diversi elementi siano in relazione tra loro: la violenza familiare può essere considerata un tentativo di invertire la tendenza alla liberalizzazione delle relazioni fra generi e fra generazioni all’interno della famiglia. È come se i vecchi padroni cercassero di recuperare un potere che credono di aver perduto. Un padre incestuoso, ad esempio, è un padre che tenta di imporsi sul proprio bambino e sulla propria compagna usando il potere della sua sessualità. L’indifferenza, la trascuratezza o le punizioni possono avere la stessa origine: riaffermare un potere su dei bambini considerati idealmente forti e quindi “pericolosi”. Verrà approfondito anche il posto del sentimento di essere in debito, oltre al ruolo della fiducia nei legami perversi. I casi clinici di coppia e della famiglia illustreranno queste prospettive. Parole chiave: violenza familiare e di coppia, perversione dei legami, sentimento di essere in debito, fiducia.