L’articolo, dopo una breve premessa sulle fasi ascendenti e discendenti del ciclo politico, affronta gli aspetti critici del modello liberale di democrazia e propone la participatory democracy come valido correttivo. Alla ricerca di un modello in grado di attuare le promesse della democrazia partecipativa è l’approccio accolto dalla legge n. 3/2010 della Regione Emilia-Romagna, in cui si propone un "modello misto", in cui i livelli territoriali di governo sono i soggetti "legittimatori dei processi decisionali partecipativi su determinate questioni", mentre gli attori organizzati sul territorio partecipano al fine di risolvere i nodi critici dei problemi sottoposti dalle amministrazioni. In questo processo nel corso della trattazione si chiarisce il ruolo di soggetti terzi che rivestono il ruolo di tecnici di garanzia e del "comitato di pilotaggio", indicando anche le possibili soluzioni a situazioni di stallo e di conflitto tra i diversi attori coinvolti.
Keywords: Partecipazione, democrazia deliberativa, Emilia-Romagna