Nello scorso dicembre è caduto il venticinquesimo anniversario della morte di Marco Ramat. Per ricordarlo ripubblichiamo qui il saluto che gli dedicò a caldo Beniamino Deidda, nel fascicolo di settembre-dicembre 1985 de Il Ponte, rivista sulla quale Marco non ha mai smesso di scrivere. A leggerlo ora - quel saluto - dà un’idea di quale fosse tra i magistrati democratici il clima di allora. Gli anni sono passati, e quali anni. Ma riandare alle radici, lungi dall’essere un nostalgico amarcord, continua a dare il senso di un impegno.