L’iniquità sociale e spaziale non è più considerata un errore da correggere, ma un obiettivo da perseguire. Il recinto è un dispositivo potente che erode e divora lo spazio pubblico e trasforma la città in una sequenza di spazi privati, ormai descritti con lo stesso linguaggio dagli urbanisti e dagli sviluppatori che delimitano i nodi e i catalizzatori di opportunità, e contemporaneamente i ghetti e le zone off limits.