Nel dibattito politico si tende a distinguere fra la prima e la seconda parte della Costituzione e a dire che su quest’ultima aggiustamenti più o meno incisivi sono consentiti con maggiore facilità che non rispetto alla prima. In realtà la seconda parte della Costituzione è per molti versi strettamente legata alla prima, anzi si pone rispetto a essa in un rapporto di mezzo a fine. E ciò impone di prestare particolare attenzione al monito di Leopoldo Elia secondo cui «taluni squilibri eventualmente provocati in sede di revisione costituzionale, ad esempio, nel funzionamento del Parlamento o degli organi di garanzia o nell’ordinamento costituzionale della magistratura, potrebbero finire per compromettere la tutela di situazioni soggettive considerate nella prima parte della Costituzione».