Della tardiva attuazione della direttiva rimpatri nell’ordinamento italiano, della cd. sentenza El Dridi della Corte di giustizia, delle ricadute che l’inadempimento all’obbligo comunitario determina sull’ordinamento interno si è già scritto tutto (o quasi). Nessun commento tecnico, dunque. È però possibile tentare di tracciare un quadro d’insieme della vicenda, considerando quali tic culturali si siano disvelati nelle reazioni di tribunali, corti europee, accademia e palazzi del potere. Una vicenda - quella della legislazione sull’immigrazione - che permette di appurare come la legge costituita non tema più il paradosso e di come si giochi, sulla pelle dei migranti, una partita ideologica e dimentica dell’habeas corpus. Che costringe il giurista a rispolverare i ferri del mestiere, strumenti (nuovi e antichi) forse capaci di offrire una più completa tutela alle libertà individuali