Il saggio affronta il tema dei soldati dispersi nella prima guerra mondiale, per svariate ragioni non ancora analizzate a fondo dalla storiografia. Un insieme di norme, varate già in seguito alle campagne coloniali italiane, prevedeva degli interventi a favore delle famiglie dei soldati dispersi, mentre alla fine del primo conflitto mondiale fu compiuto uno sforzo notevole per la ricerca e l’identificazione delle salme rimaste senza nome. Nonostante l’esaltazione del Milite ignoto, tuttavia, la questione non si risolse. Su di essa, troppo contigua a quella della prigionia, non di rado confusa con quella della diserzione, e considerata perciò poco consona alla costruzione del mito della Grande guerra - base e nutrimento del bagaglio simbolico e ideologico del fascismo - per lunghi anni il regime proiettò un’ombra di silenzio. Il lutto si prolungò così nel tempo, fino a rinnovarsi tragicamente con le nuove perdite causate dal secondo conflitto mondiale, specialmente nella campagna di Russia: il problema dei soldati dispersi tornò allora prepotentemente alla ribalta.
Keywords: Prima guerra mondiale, dispersi, Milite ignoto, mito della Grande guerra, fascismo, lutto, oblio