Applicazione del setting integrato "congiunto-disgiunto": vincoli e possibilità
Titolo Rivista RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE
Autori/Curatori Cipolla Paola, Milena Jedlowski
Anno di pubblicazione 2012 Fascicolo 2012/35 Lingua Italiano
Numero pagine 16 P. 29-44 Dimensione file 430 KB
DOI 10.3280/PR2012-035003
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Dopo una breve analisi del setting come elemento della complessità nel sistema terapeutico, le autrici intendono illustrare - attraverso la rilettura di un caso clinico - potenzialità e rischi dell’introduzione di una forma di setting integrato congiunto-disgiunto. L’ipotesi che fa da sfondo al contributo è che, in alcuni casi, l’introduzione di tale setting possa permettere di lavorare su più livelli contemporaneamente, evitando il rischio di interventi potenzialmente corretti da un punto di vista formale, ma che potrebbero rivelarsi contro-sistemici in un unico contesto. Specifici "incastri di lealtà" possono rappresentare un vincolo per la definizione di un setting unico, sia familiare che individuale, che potrebbe rendere difficile tener conto della complessità dei livelli implicati. Ma proprio il riconoscimento di tale vincolo può diventare l’opportunità per definire un setting integrato, trasformandosi così in risorsa per avviare un processo terapeutico che possa rispettare la complessità dei bisogni evolutivi dei singoli e del sistema e favorire la dialettica tra appartenenza e individuazione.;
Keywords:Setting, congiunto-disgiunto, lealtà, adolescenza, svincolo.
Cipolla Paola, Milena Jedlowski, Applicazione del setting integrato "congiunto-disgiunto": vincoli e possibilità in "RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE " 35/2012, pp 29-44, DOI: 10.3280/PR2012-035003