Milano e le difese militari da Napoleone al 1900: dismissioni, distruzioni, restauri

Titolo Rivista STORIA URBANA
Autori/Curatori Gianfranco Pertot
Anno di pubblicazione 2013 Fascicolo 2012/136 Lingua Italiano
Numero pagine 39 P. 29-67 Dimensione file 3110 KB
DOI 10.3280/SU2012-136002
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L’occupazione napoleonica di Milano portò con sé la demolizione dei baluardi del castello, una nuova piazza d’armi, un piano rivoluzionario quanto idealistico (quello dell’Antolini). Con la nuova concezione di guerra, di difesa e di offesa le mura persero la loro principale funzione e rimasero in auge come confine tributario, le porte divennero nuovi capisaldi monumentali o scomodo intralcio alla circolazione, le truppe trovarono spazi e ospitalità in un gran numero di conventi del centro espropriati al tempo della dominazione austriaca. Questo stato di cose perdurò per buona parte dell’Ottocento, fino a quando le mutate condizioni politiche e socio-economiche, unitamente ad una rapida crescita demografica, videro la città scavalcare le sue mura, e porre il problema della regolazione della crescita attraverso nuovi strumenti urbanistici, mentre una spregiudicata imprenditoria del denaro avviava enormi speculazioni immobiliari sulle aree del demanio militare, in particolare sulla piazza d’armi napoleonica. S’innescarono a catena questioni paradigmatiche: la costruzione del nuovo Quartiere delle Milizie, lo spostamento reiterato della nuova piazza d’armi, la stipula di convenzioni fra Comune e demanio per la permuta di aree e caserme, la demolizione di Porte, Pusterle e delle mura spagnole. Un processo che ha generato contraddizioni che si consegnano ancora irrisolte alla Milano del Piano di Governo del Territorio (PGT).;

Keywords:Castello Mura Spagnole Distruzione Restauro

Gianfranco Pertot, Milano e le difese militari da Napoleone al 1900: dismissioni, distruzioni, restauri in "STORIA URBANA " 136/2012, pp 29-67, DOI: 10.3280/SU2012-136002