L’istituzione piuttosto recente di Musei di storia della psichiatria in tutta Europa ma con diffusione maggiore in Germania, è qui esaminata nella prospettiva dell’attuale stato della teoria della storiografia. La premessa è che essi abbiano a che fare con un’area designabile con il termine tremendum, ricavabile dalla tragedia antica. Questa designazione ha un valore epistemologico, poiché indica che questi Musei ricostituiscono in chiave moderna l’originaria relazione fra il tragico e la storiografia, in altre parole abbattono antiche e nuove demarcazioni o meglio barriere epistemologiche. Questa tesi è dimostrata attraverso alcuni puntichiave: 1. la capacità di dare nome a storie senza nome (moderno senso creaturale); 2. il mutamento dell’intersoggettività (esemplificata attraverso lo strano caso di un biscotto); 3. una serrata analisi della relazione corpo-alterità che, partendo dalla critica alla psichiatria fenomenologica, giunge attraverso un riferimento alla mistica a porre le ragioni della stretta relazione moderna fra psichiatria e letteratura; 4. la conferma dell’ipotesi secondo cui questi Musei sono l’index di un profondo mutamento storico del modo di guardare, corrispondente alla linea che in letteratura si definisce "crudele", proprio perché animata da profonda com-passione o senso creaturale; 5. questi Musei corrispondono quindi a un’idea tragica della storia, perché illustrano vicende corporee come storie dello spirito umano.
Keywords: Il tragico, storiografia, intersoggettività, psichiatria fenomenologica, mistica.