Forse al di là dei propri propositi originari, la teoria dei sintomi di base ha, nei suoi sviluppi empirico-psicometrici, ma anche teorici più recenti, dato vita ad una vera e propria renaissance dello studio dei disturbi del sé nei prodromi schizofrenici ed ha riportato in primo piano la tradizione psicopatologica e fenomenologica degli studi sulla schizofrenia (Binswanger, Conrad, Blankenburg), così distante dall’ottica operativa dei manuali diagnostici americani. La schizofrenia, quasi per definizione, più che essere un disturbo caratterizzato da deliri, allucinazioni, pensiero disorganizzato e comportamenti catatonici (comuni a molteplici condizioni cliniche connotabili come "psicotiche"), è una condizione clinica e esistenziale che compromette in misura più o meno pervasiva la coscienza di sé e la possibilità di essere se stessi. L’autore ripropone le tappe chiave di questa concezione, a partire soprattutto dagli anni ’70 del novecento fino all’attualità, ed abbozza una teoria del sé supportata da queste visioni cliniche della malattia schizofrenica.
Keywords: Parole Chiave: schizofrenia, teoria dei sintomi di base, disturbi del sè, appartenenza all’Io, ipseità, iperriflessività, depersonalizzazione, Sé.