L’improbabile ricerca di un centro di creatività permanente. Quando la creatività viene da lontano

Titolo Rivista SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE
Autori/Curatori Stefania Antonioni
Anno di pubblicazione 2014 Fascicolo 2014/47 Lingua Italiano
Numero pagine 11 P. 77-87 Dimensione file 108 KB
DOI 10.3280/SC2014-047007
Il DOI è il codice a barre della proprietà intellettuale: per saperne di più clicca qui

Qui sotto puoi vedere in anteprima la prima pagina di questo articolo.

Se questo articolo ti interessa, lo puoi acquistare (e scaricare in formato pdf) seguendo le facili indicazioni per acquistare il download credit. Acquista Download Credits per scaricare questo Articolo in formato PDF

Anteprima articolo

FrancoAngeli è membro della Publishers International Linking Association, Inc (PILA)associazione indipendente e non profit per facilitare (attraverso i servizi tecnologici implementati da CrossRef.org) l’accesso degli studiosi ai contenuti digitali nelle pubblicazioni professionali e scientifiche

L’articolo si propone di porre in luce le possibili dimensioni della creatività applicate al settore pubblicitario. Gli ambiti di applicazione di tale tipo di creatività analizzati sono soprattutto quelli connessi alle tecnologie digitali e quelli che vedono come protagonisti gli spazi urbani, dando vita a tutte le forme di ambient advertising. Soprattutto questa seconda forma di comunicazione commerciale vede tra i suoi principali produttori i paesi dalle cosiddette economie emergenti che, in tal modo, rendono palese come i centri propulsori della produzione creativa si stanno spostando (o si sono già spostati) in altri territori. L’articolo porta quindi degli esempi di tali campagne, molte delle quali premiate nelle ultime due edizioni del festival internazionale della pubblicità di Cannes.;

Keywords:Creatività, ambient advertising, pubblicità outdoor, economie emergenti, piattaforme digitali.

  1. Antonioni S. (2012), Pubblicittà. Forme pubblicitarie del moderno, FrancoAngeli, Milano.
  2. Antonioni S. (2007), Dall’outdoor all’ambient advertising: quando lo straordinario invade il quotidiano, «Comunicazioni Sociali», n. 3.
  3. Boccia Artieri G. (2012), Stati di connessione. Pubblici, cittadini e consumatori nella (social) network society, FrancoAngeli, Milano.
  4. Codeluppi V. (2013), Storia della pubblicità italiana, Carocci, Roma.
  5. comScore (2013), Brazil Digital Future.
  6. Damasio A. (1995), L’errore di Cartesio, Adelphi, Milano. De Masi D. (2003), La fantasia e la concretezza. Creatività individuale e di gruppo, Rizzoli, Milano.
  7. Eliott P. (2011), Just doing it. Storia dell’advertising attraverso i suoi protagonisti, Lupetti, Milano.
  8. Florida R. (2003), L’ascesa della nuova classe creativa. Stile di vita, valori e professioni, Mondadori, Milano.
  9. Lawson S., Heacock D., Stupnytska A. (2007), Beyond the BRICS: a look at the “Next 11”, in BRICS and beyond, Goldman Sachs, http://www.goldmansachs.com/our-thinking/archive/BRICs-and-Beyond.html.
  10. Lovink G., Rossiter N. (eds.) (2007), A critique of creative industries, Institute of network cultures, Amsterdam.
  11. Melucci A. (1994), Creatività. Miti, discorsi, processi, Feltrinelli, Milano. Nielsen (2012), report Global Adview Pulse.
  12. Ritzer G., Jurgenson N. (2012), Produzione, consumo, prosumerismo: la natura del capitalismo nell’era del “prosumer” digitale, «Sociologia della comunicazione », n. 43.
  13. Testa A. (2005), La creatività a più voci, Laterza, Roma-Bari.
  14. Toffler (1980), Future shock, Morrow, New York.
  15. Vecchia M. (2003), Hapù. Manuale di tecnica della comunicazione pubblicitaria, Lupetti, Milano.

Stefania Antonioni, L’improbabile ricerca di un centro di creatività permanente. Quando la creatività viene da lontano in "SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE " 47/2014, pp 77-87, DOI: 10.3280/SC2014-047007