Il ricorso a tecniche di procreazione medicalmente assistita da parte di coppie infertili sta diventando sempre più frequente. Le coppie che si rivolgono a un centro per l’infertilità portano con sé un carico emotivo e psicologico appesantito da un percorso clinico lungo e faticoso e che non sempre conduce ai risultati sperati. Così come in altri ambiti della medicina, anche nell’ambito della procreazione medicalmente assistita è stata messa sempre più in evidenza la necessità di un approccio di medicina centrato sul paziente che, al contrario di un approccio centrato unicamente sulla malattia, dia importanza al vissuto di malattia che il paziente porta nella visita e che tenga conto dei valori e delle preferenze del paziente rispetto al proprio percorso clinico. Il presente contributo intende approfondire, attraverso la storia clinica di una coppia, i diversi livelli di complessità che caratterizzano l’incontro medico/paziente nelle visite di procreazione medicalmente assistita. Da un lato la complessità relazionale del doversi confrontare con un paziente/ coppia, che porta nella visita diverse "agende"/vissuti di malattia, dall’altro la complessità comunicativa di dover gestire molteplici flussi comunicativi nella visita.
Keywords: Complessità comunicativa, infertilità, medicina centrata sul paziente, procreazione medicalmente assistita, visita medica triadica