Gli utenti di strutture psichiatriche sollevano spesso questioni riguardanti la sessualità, creando oggettive situazioni di difficoltà negli operatori che devono gestire situazioni estremamente delicate non solo dal punto di vista clinico, ma anche etico. La letteratura scientifica sull’argomento risulta alquanto deficitaria. Il presente contributo rappresenta un tentativo di individuare indicazioni per una metodologia di intervento utile all’interno dell’organizzazione di una struttura comunitaria psichiatrica. Alcuni nodi critici sono sviluppati attraverso situazioni tratte dalla pratica clinica e che sono sembrate paradigmatiche e/o comunque esplicative delle criticità con cui gli operatori sono chiamati a confrontarsi. Nell’esposizione dei casi clinici, sono messi in luce alcuni "punti chiave" che hanno lo scopo di richiamare l’attenzione anche sui vissuti degli operatori. Le questioni sessuali sollevate dagli utenti spesso non vengono affrontate in ambito istituzionale: escludere la sessualità del paziente dal lavoro di équipe significa tuttavia sottrarre gli strumenti necessari per leggere i propri vissuti, il proprio "controtransfert", con la conseguenza dell’isolamento, della solitudine e dell’abbandono dell’operatore rispetto a temi così emotivamente pregnanti
Keywords: Psichiatria, sessualità, strutture residenziali, équipe, pratica clinica, operatori