Si parla di rischio iatrogeno quando si contempla la possibilità che la psicoterapia produca effetti negativi. In letteratura, le ipotesi circa le origini di tali effetti sono diverse. C’è chi lo collega all’incompetenza del terapista; chi invece lo ritiene un rischio intrinseco a specifici modelli, chi lo descrive come un effetto non specifico del tipo di trattamento; chi lo riconduce a dinamiche e meccanismi che si attivano nella relazione tra terapista e paziente. Il presente articolo sostiene che l’effetto iatrogeno non implica un errore dovuto a incompetenza tecnica, esso è frutto piuttosto di un’incompetenza relazionale, cioè dell’incapacità di leggere i processi interattivi nel loro svolgersi o della mancanza di consapevolezza di doverlo fare. L’ipotesi principale è che il danno iatrogeno derivi proprio dal fatto che di fronte ai peggioramenti invece di osservare il processo di costruzione congiunta dei significati, il terapista si irrigidisce nella applicazione del modello tecnico. Infine, si riflette sulla possibilità che il rischio iatrogeno della psicoterapia derivi dall’adozione di modelli che ignorano l’intreccio tra dinamiche intra ed interpersonali e dinamiche sociali
Keywords: Rischio iatrogeno, competenza relazionale, alleanza terapeutica, dimensione socio-culturale