L’articolo si propone di offrire una riflessione critica sulla questione delle remote computer searches. A tal fine, dopo aver preso in considerazione le soluzioni proposte dall’Unione europea e in alcuni paesi membri, il contributo analizza le scelte fatte dalle istituzioni italiane. L’obiettivo è quello di riuscire a dimostrare che, in attesa di un intervento del potere legislativo, gli ultimi orientamenti giurisprudenziali della Corte di cassazione hanno manifestato un atteggiamento poco attento ai diritti fondamentali della persona