Il presente lavoro esplora la relazione tra il metodo terapeutico ideato all'inizio del 1900 dal neurologo svizzero Roger Vittoz per la cura e il riequilibrio delle atti-vità neuropsichiche nei disagi di origine nervosa e l’ipnosi Ericksoniana. Il metodo Vittoz propone esercizi di distensione fisica, di concentrazione e di recettività sen-soriale per sviluppare l’attenzione e l'attività cosciente. Peculiare a questo metodo è la rilevazione di una vibrazione o onda, percepita ponendo una mano sulla fronte del paziente, che consente al terapeuta di valutare l'attività mentale del paziente durante lo svolgimento degli esercizi e di verificarne la correttezza. Durante gli esercizi del metodo si raggiunge uno stato di profonda distensione corporea e una lieve modificazione dello stato di coscienza, che potrebbe essere interpretata come uno stato di trance ipnotica. Con lo studio svolto ci siamo quindi proposti di capire da un lato, se per questa terapia si possa parlare effettivamente di ipnosi, valutando la comparsa dei minimal cues, segnali corporei caratteristici della trance ipnotica, e dall’altro accertare se la vibrazione Vittoz sia presente anche durante lo stato di trance ipnotica Ericksoniana e osservarne le caratteristiche e le eventuali differenze rispetto alla vibrazione percepita durante la pratica del metodo Vittoz. Lo studio è stato svolto su volontari e la valutazione condotta da una terapeuta Vittoz e da una psicoterapeuta in ipnosi Ericksoniana. Vengono discussi i risultati ottenuti e le differenze rilevate tra le due tecniche, con un breve accenno ai correlati psico-neurofisiologici.
Keywords: Vittoz, coscienza, attenzione, recettività, vibrazione, ipnosi.