La teoria evoluzionistica della motivazione contribuisce alla comprensione della distruttività nella relazione interumana, sulla base delle seguenti argomentazioni:
- esiste una forte tendenza, comparsa nel corso dell’evoluzione come strategia evoluzionisticamente stabile (SES), a inibire l’aggressività distruttiva negli scontri fra conspecifici;
- alcune condizioni ambientali definibili sociologicamente, e nell’uomo anche condizioni definibili psicologicamente perché legate a particolari contesti relazionali in cui avviene lo sviluppo della personalità, possono indebolire tale tendenza fino ad annullarne gli effetti;
-nell’indebolimento del meccanismo inibitore della violenza (MIV), come anche nel suo potenziamento, intervengono le motivazioni e le funzioni mentali superiori, tipicamente sviluppatesi nell’uomo come pennacchi evoluzionistici;
- l’indebolimento del MIV causa la comparsa delle due forme di distruttività che possono affliggere la relazione interumana, connesse rispettivamente al sistema di difesa per la sopravvivenza e al sistema predatorio;
- la conoscenza delle sequenze comportamentali ed emozionali caratteristiche dei due sistemi aiuta a riconoscere clinicamente le due forme di distruttività interumana nello studio della psicopatologia.
Keywords: Teoria evoluzionistica delle motivazioni (TEM); aggressività inter-specifica; distruttività; meccanismi inibitori della violenza (MIV); predazione.
Giovanni Liotti, Lucia Pancheri, Claudio Iannucci, Enrico Costantini, Rosario Esposito, Giuseppe Pollani, Erika Belfiore, in "PSICOBIETTIVO" 3/2018, pp. 161-173, DOI:10.3280/PSOB2018-003016