Il bambino problematico di Klein e Bion

Titolo Rivista PSICOANALISI
Autori/Curatori Robert Oelsner
Anno di pubblicazione 2019 Fascicolo 2018/2 Lingua Italiano
Numero pagine 18 P. 5-22 Dimensione file 187 KB
DOI 10.3280/PSI2018-002001
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L’articolo è incentrato sul confronto e le discrepanze tra gli analisti kleiniani/bioniani e le loro controparti americane winnicottiane e della americana psicologia del sé. La principale dif-ferenza sta nel modo in cui Klein e Bion hanno riconosciuto l’esistenza dell’istinto di morte e i suoi corollari, distruttività e invidia. Ciò si traduce in due modelli di bambini: i più gratificanti winnicottiani (caratteristica che si applica anche ai bambini di Kohutian) e i problematici klei-niani / bioniani, portando a pratiche cliniche molto diverse quando si tratta di pazienti. Segue un’elaborazione dei concetti kleiniani dell’invidia e della distruttività e della loro relazione con l’istinto di morte di Freud, sebbene non siano identici ad esso. Per i bambini kleiniani/bioniani, il bagaglio di impulsi e anti-impulsi - i legami positivi e negativi di Bion, un altro modo di concettualizzare gli istinti di vita e di morte - sono decisivi nel modo in cui si relazionano e osservano il loro ambiente. In questo modello, alcuni bambini sono in grado di fare il "meglio di un cattivo lavoro" mentre altri, sfortunatamente, faranno il "peggio di un buon lavoro". Un caso clinico illustra il profilo teorico: il paziente riferì una storia in cui appariva come vittima dei suoi genitori, dei suoi partner e del suo ex analista. La spiegazione del transfert ha mostrato una versione diversa in cui il peso della costituzione del paziente, la sua passività e la sua malinconia funebre contribuivano a rimuovere la vitalità e la creatività dalla sua personalità, e i suoi oggetti ostacolavano gravemente insieme la sua personalità e la sua vita.;

Keywords:Kleinian/Bionian, babies, death instinct, destructiveness, envy, environment, passività

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Robert Oelsner, Il bambino problematico di Klein e Bion in "PSICOANALISI" 2/2018, pp 5-22, DOI: 10.3280/PSI2018-002001